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Milano hub per i giovani creativi della moda: ecco i talenti che stanno crescendo


«Ho vissuto in Australia fino a qualche mese fa, poi sono tornato definitivamente in Italia perché è qui che si fanno le scarpe migliori del mondo», Niccolò Beretta, fondatore del marchio Giannico, a 19 anni ha fatto una scelta controcorrente: ha lasciato un paese verso il quale si stanno dirigendo molti giovani italiani ed europei, allettati dalle prospettive di un mercato del lavoro più dinamico, ed è tornato in Italia per concentrarsi sullo sviluppo della sua linea di calzature. Le scarpe Giannico, la cui collezione P-E 2016 debutterà alla Rinascente Duomo, sono 100% made in Italy, ovviamente: «Facciamo tutto nell'area di Parabiago, uno dei distretti calzaturieri migliori d'Italia». E piacciono: Lady Gaga, che le ha indossate, e a Kate Moss, che ha fatto capolino alla presentazione milanese.

Niccolò è solo uno dei giovani che hanno avuto l'occasione di mostrare le loro creazioni durante la fashion week meneghina. Una volta compreso che ottenere visibilità nel mondo della moda non è semplice – i competitor sono molti, i soldi che i giovani possono investire sono ben pochi – i nuovi talenti hanno fatto una scelta: puntare sull'eccellenza. «Produciamo tutto internamente – spiega Francesco Ferrari, 31, che insieme a Tomaso Anfossi ha fondato CO|TE – e questo rimane la base del nostro lavoro: solo così possiamo controllare tutto nei minimi dettagli». Il brand, che per la P-E 2016 ha presentato una collezione fantasiosa e metropolitana, sta riscuotendo un particolare successo a Est: «Il Giappone è uno dei nostri mercati migliori – dice Ferrari – ma abbiamo avuto riscontri anche da compratori americani».

Le griffe dei giovani talenti italiani stanno crescendo, in barba alle difficoltà congiunturali: lo dimostra anche Daniele Carlotta, siciliano trapiantato a Milano, titolare di un vero e proprio atelier nel quale esprime al meglio la sua passione per la sartoria e la moda. Durante la fashion week ha presentato la prima collezione pret-à-porter realizzata dopo la firma dell'accordo di licenza con Isabella, azienda italiana che in passato ha lavorato con Dolce&Gabbana, Blumarine, Roberto Cavalli.

Nonostante a fare la differenza in termini di vendite siano quasi sempre i mercati stranieri, Milano e l'Italia rappresentano due luoghi chiave per i giovani stilisti: la prima è una vetrina internazionale dove presentare le proprie collezioni; la seconda uno dei migliori siti produttivi al mondo. Lo sanno bene i Leitmotiv, Fatima Valieva di Fatima Val e Andrès Caballero di San Andres Milano che hanno scelto Milano (e non è la prima volta) per presentare le rispettive collezioni P-E 2016. Anche grazie al supporto offerto negli anni dalla Camera della Moda. Il sostegno da parte di istituzioni o aziende già ben avviate è uno degli agenti acceleranti della carriera di questi giovani stilisti: lo dimostra l'annuale sfilata di un emergente ospitata da Giorgio Armani nel suo teatro – questa volta si è trattato della coloratissima collezione dell'israeliana Daizy Shely – ma anche i 17 designer che sono stati selezionati dalla Cnmi per far parte del Fashion Hub Market, pensato come un ponte tra creatività di nuova generazione e mercato.

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