«Sotirio Bulgari passava ogni giorno sulla scalinata di Trinità dei Monti, per visitare i suoi due negozi di via Sistina e di via Condotti. Dunque per noi è stato naturale dare il nostro contributo al restauro di questo monumento»: in una calda mattinata romana, dalla sommità della celebre scalinata, Jean-Christophe Babin, ad Bulgari, ha inaugurato i lavori di restauro che la maison del gruppo Lvmh ha finanziato con 1,5 milioni di euro, donati all'amministrazione di Roma Capitale, come aveva annunciato nel marzo 2014 in occasione della riapertura della boutique di via Condotti.
«Roma non è solo la città dove Bulgari è nata, nel 1884, ma anche una continua fonte di ispirazione - ha spiegato Babin -. La collezione Diva, per esempio, si ispira ai mosaici delle Terme di Caracalla, la B.zero1 alle architetture del Colosseo. Ma Roma ha anche un enorme potenziale commerciale: insieme a New York e Parigi, è la città più visitata del pianeta - continua -. Nel restauro della boutique di via Condotti abbiamo investito più di ogni altra, e non solo perché è la nostra culla ed è un sito tutelato dai Beni Culturali, ma anche perché le vendite ai turisti stanno andando benissimo».
Bulgari sta anche valutando di sostenere altri interventi di restauro a Roma.
Mentre, più a Nord, a Valenza, i lavori per la nuova manifattura proseguono secondo programma: «Ogni giorno un drone ci invia le immagini dell'avanzamento dei lavori - spiega l'ad -. Apriremo nella primavera del 2016, e nel 2017 raccoglieremo lì tutte le manifatture Bulgari del Piemonte». La prossima primavera termineranno anche i lavori di restauro della scalinata di Trinità dei Monti, che sarà possibile seguire grazie a una protezione trasparente. Aspettando, magari, che un giorno torni a essere passerella per la moda, come era ai tempi di “Donna sotto le stelle”, evento che ha avuto la sua ultima edizione nel 2003.
«La scalinata di Piazza di Spagna è stata progettata come raccordo fra le pendici della collina del Pincio e la sototstante Piazza di Spagna, e venne costruita fra 1723 e 1726, secondo un progetto dell’archietto romano Francesco de Sanctis. In realtà l’idea di creare un monumento del genere era molto più antico, ma venne rimandato a causa di una disputa sulla proprietà dell’area, contesa fra lo Stato Pontificio e la corona di Francia. Un disputa poi risolta, come tetsimonia la presenza sulla celebre scalinata degli emboemi sia della casata dei Conti (a cui apartenva papa Innocvenzo XIII, che diede avvio ai lavori), sia il giglio di Francia.
I lavori di restauro sono molto urgenti, gli ultimi risalgono al 1995: le intemperie, ma anche il passaggio dei turisti che amano sedersi sugli scalini di marmo travertino, hanno danneggiato seriamente la scalinata.
La sponsorizzazione di Bulgari è l’ultima di una serie di iniziative analoghe inaugurate nel 2011 da Diego della Valle, presidente del gruppo Tod’s, che allora donò 25 milioni di euro per il restauro del Colosseo. Due anni più tardi, Fendi (altra maison del gruppo Lvmh) annunciò il finanziamento dei lavori di retstauro della fontana di Trevi e del complesso delle Quattro Fontane, con 3 milioni di euro. Infine, la piramide Cestia, alle pendici dell’Aventino, è stata resturat anche grazie al milione di euro dontao dall’imprenditore giapponese Yuzo Yagi, che si occupa di export di moda e ha in portafoglio la distribuzione di vari marchi come Barbour, Faliero Sarti, Woolrich e Moncler.
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