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Christian Rauch (Ceo Montblanc): «Legarci a Expo Milano 2015…

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intervista

Christian Rauch (Ceo Montblanc): «Legarci a Expo Milano 2015 è stato un investimento di successo»

Lasciare il segno su Expo 2015. Un obiettivo che per Montblanc, a pochi giorni dalla chiusura dell'Esposizione universale di Milano, è stato raggiunto. Una soddisfazione che scaturisce non dal successo di un evento che, specialmente nel mese di ottobre, sta battendo ogni record in termini di visitatori, ma anche dai contenuti alla base dell'iniziativa che ha visto la maison tedesca sostenere il Padiglione Zero nell'ambito del progetto “Montblanc racconta il mondo” come spiega Christian Rauch, ceo della maison del gruppo Richemont per l'Italia.

Com'è nata l'idea di partecipare a Expo?
Eravamo consapevoli che Expo sarebbe stata una grande opportunità, ma eravamo altrettanto consci che trovare una corretta chiave di lettura in sintonia con i valori propri della maison, le cui radici attingono all'arte della scrittura, non sarebbe stato altrettanto semplice. La scelta del Padiglione Zero è stata vincente per due ragioni. La prima, e la più importante, è di tipo concettuale e tocca il tema del progresso del genere umano attraverso la storia dell'alimentazione. Questo filo conduttore che caratterizza il percorso all'interno dell'area espositiva s'intreccia con l'evoluzione della cultura, un cammino quest'ultimo, le cui tappe più significative sono proprio rappresentante dal segno inteso prima come incisione e poi come parola scritta. Un messaggio universale, al di sopra delle parti, e qui entra in gioco la seconda ragione, svincolata dalla logica di un'appartenenza geografica tipica di un evento come Expo.

In che modo si è concretizzata la vostra presenza?
Attraverso la riproduzione di alcuni versi, pittogrammi e incisioni rupestri appartenenti a epoche diverse che abbelliscono le facciate nord e sud del Padiglione Zero. A queste si aggiunge un'installazione all'interno dell'area espositiva studiata insieme al direttore artistico Davide Rampello che custodisce una selezione di strumenti da scrittura Montblanc in edizione limitata e ispirata ad alcuni grandi scienziati, scrittori e artisti del passato. E non ultimo abbiamo dato alle stampe “Le opere dell'uomo, i frutti della terra”, un volume che rende omaggio alla bellezza delle parole.

A pochi giorni dalla chiusura è già in grado di fare un bilancio di questa operazione?
Siamo molto soddisfatti. La partecipazione a Expo ci ha garantito da una parte di avere una grande visibilità con i turisti stranieri in visita all'esposizione e dall'altra di rinsaldare il legame con la clientela italiana.

C'è stato un effetto Expo sulle vendite delle vostre boutique e nei multimarca?
Certamente. Senza scendere nel dettaglio, dall'inizio dell'Expo a oggi le ricadute in termini commerciali sono state significative. In modo particolare nel mese di agosto che si è rivelato particolarmente dinamico.
Come presidiate il mercato italiano e che importanza ha per Montblanc?
Siamo presenti con 450 punti vendita ai quali si aggiungono 12 boutique monomarca più quattro in franchising. Ma la novità di questi ultimi tempi, quella che mi piace definire la 13esima boutique, è l'e-commerce, canale in forte crescita. Un ulteriore tassello per consolidare la presenza in un mercato, quello italiano, che per Montblanc è tra i cinque più importanti al mondo.

In termini di offerta com'è percepita in Italia Montblanc?
Nei mercati più maturi ,e tra questi rientra anche l'Italia, Montblanc è un marchio che ha una forte presa per le proposte legate agli strumenti da scrittura, nella pelletteria e negli accessori per uomo. Al contrario di quanto accade, per esempio, in aree quali l'Asia, il Centro e Sud America, e il Middle East dove l'offerta orologeria della maison sta conoscendo un rapido sviluppo.

Qual è stata la novità più importante presentata quest'anno?
Senza dubbio Montblanc M. Una novità epocale perché in oltre 100 anni di storia si tratta della prima collezione di strumenti da scrittura pensata e concepita al di fuori della maison. Un progetto importante che ha coinvolto il designer Marc Newson.

Ci può anticipare quali saranno le vostre strategie in termini di politiche commerciali?
Tra gli obiettivi c'è quello di rafforzare l'offerta dedicata all'universo femminile che sempre di più apprezza Montblanc proprio perché interpreta uno stile e un'eleganza al di fuori delle mode.

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