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Sempre più richieste le modelle dai capelli grigi. Anche grazie…

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Sempre più richieste le modelle dai capelli grigi. Anche grazie all’economia dei “baby boomers”

Forse nessun aspetto della moda è capace di suscitare tanto dibattito, e tanti manicheismi, come lo standard estetico delle modelle. La vicenda della modella taglia 38 Charli Howard, che si è ribellata alla sua agenzia che le chiedeva di dimagrire ancora («non posso mica tagliarmi le ossa!», ha replicato) ha preceduto di pochissimo il caso della foto di una modella molto magra sulla cover di Marie Claire, su cui è intervenuta anche la scrittrice Michela Murgia.

Nel tempo il dibattito si è spostato sulle modelle “curvy”, come Tess Holliday, fieramente obesa, e Candice Huffine, la prima ad essere fotografata per il calendario Pirelli con i suoi 90 kg; poi, sulle modelle “bambine”, come Ekaterina Samsonov, che a 11 anni guadagnerebbe 1.500 dollari per ogni giorno di lavoro, e la cinese Xiu Chiu, nove anni, che lo stilista Lawrence Xu manda in passerella a ogni sua sfilata di haute couture nel mondo. Tanto animate discussioni nascono dal fatto che il concetto di bellezza non è più univoco, o determinato dall’arte, come è stato nei secoli passati (il saggio di George Vigarello “Storia della bellezza”, pubblicato qualche anno fa da Donzelli, ne ripercorre le tappe più importanti) e deve fare i conti non solo con un panorama estetico sempre più globale e trasversale, ma anche con temi più politici: sull’opportunità di presentare collezioni “africane” come ha fatto Valentino a Parigi, mentre il mondo sta affrontando il dramma dei migranti, ha scritto di recente anche Vanessa Friedman sull’International New York Times domandandosi “Should Fashion be Politically Correct?”

Un altro tema sociale con cui la moda si sta confrontando è l’invecchiamento della popolazione, specie nei Paesi (e mercati) maturi. La generazione del Baby Boom si avvicina ormai ai 70 anni e visto che ha un reddito in media soddisfacente, e pensioni e tempo libero da spendere, il suo potenziale è sempre più chiaro e appetibile.

Usare il volto e il fisico di persone non più giovanissime per campagne pubblicitarie viene giudicato ancora un rischio da molti brand, ma non da tutti: Joan Didion è una scrittrice, non una modella, di 80 anni, che Céline ha voluto per la sua campagna PE 2015, mentre Saint Laurent ha “ingaggiato” la cantautrice Joni Mitchell, oggi 71enne. Sperimentazioni che sono state accolte dal plauso generale, non da ultimo proprio per l’effetto estetico.

A marzo a Londra è stata inaugurata la prima agenzia britannica di modelle (e modelli) specializzata in over 35. Un’età ancora ben lontana dall’anzianità anagrafica, ma che nella moda segna spesso una netta linea di confine. L’agenzia si chiama “Grey Model Agency” e l’ha aperta una ex fotografa, Rebecca Valentine. In pochi mesi di attività, il successo è già arrivato, segno che l’intuizione è stata giusta: lo dimostra il caso dell’82enne Frances Dunscombe, una delle modelle dell’agenzia, che ha sfilato in passerella alla London Fashion Week e ha posato per Hunger Magazine in Prada. Nicola Griffin, invece, è una mamma 55enne di Nottingham che è stata scelta come volto per la nuova campagna del brand britanico Anna Scholz.

Per la cronaca, la modella più anziana del mondo è Daphne Selfe, 87 anni: la sua carriera è inziata nel 1949, e a 82 anni è stata scelta anche da Dolce&Gabbana. Ha fondato un Accademia dove insegna come diventare modelle. Uno dei suoi più ricorrenti consigli è «sorridete».

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