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Ordini dall’estero per la sartorialità made in Napoli

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Ordini dall’estero per la sartorialità made in Napoli

Napoli - La prima kermesse della moda napoletana si è chiusa con grande soddisfazione: le aziende che hanno aperto le porte - di fabbriche, atelier o monomarca nelle strade del lusso - alle delegazioni dei 150 ospiti, tra buyer internazionali invitati dall’Ice e giornalisti italiani e stranieri, già parlano di interessanti risultati e di contatti d’affari da far evolvere e formalizzare.

Gli ospiti, dopo una tre giorni di colloqui ed eventi negli angoli più belli e ricchi di storia di Napoli, valutano ancora meglio le produzioni e le imprese locali per aver conosciuto ambienti, storia e cultura, in altre parole il contesto in cui nascono.

Le delegazioni che hanno preso parte alla prima edizione di “Naples Meets the World”, composte da buyer, stampa estera ed esponenti del fashion business, provenivano oltre che dai principali Paesi europei, anche da Australia, Stati Uniti, Cina, Giappone, Corea del Sud, Russia, Kazakistan, Azerbaijan, Libano e Arabia Saudita. Sono sbarcate a Napoli venerdì scorso, rispondendo all’iniziativa promossa dall’Unione Industriali di Napoli e realizzata da Ice, Agenzia per l’internazionalizzazione presieduta da Riccardo Monti e sostenuta dal ministero dello Sviluppo Economico. Un mega evento – nato dall’intuizione di Luciano Cimmino e attuato con il supporto di Maurizio Marinella e Carlo Palmieri - che ha ottenuto il patrocinio di Regione Campania, Comune di Napoli, Smi Federazione Sistema Moda Italia e il contributo di Banco di Napoli e Ferrarelle.

Dopo la serata inaugurale al Teatro San Carlo, con oltre mille invitati, Castel dell’Ovo ha ospitato un fitto programma di incontri B2B con 85 aziende napoletane che si è rivelato il cuore dell’intero programma finalizzato a porre le basi per un maggiore sviluppo internazionale della moda made in Napoli. Sono state coinvolte le imprese Attolini, Kiton, Mario Valentino, Yamamay, Dejavu e molte altre.

La Seconda Università di Napoli ha partecipato a “Naples meets the World” con una mostra delle capsule collection di giovani talenti di design, già presentate a Milano nell’ambito di Milano Fashion Week 2015, dal titolo “Tradition and Innovation in italian Style. Dress Stories. Sun Fashion Event”. È stato presentato il video “The Neapolitan tailoring school: a contemporary tradition” che ha ripercorso in immagini la storia della moda napoletana dal 700 ad oggi.

A conclusione, i 10 “Ambasciatori della moda napoletana”: Amina Rubinacci, Marinella, Kiton, Cesare Attolini, Isaia, Portolano, Barba, Russo di Casandrino, Finamore e Tramontano, hanno “aperto” le porte delle proprie aziende alla delegazione, in particolare alla stampa estera, per raccontare la propria esperienza e mostrare fasi della lavorazione che rendono il loro prodotto celebre nel mondo.

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