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A Milano il «su misura» di Rubinacci incontra quello degli orologi Parmigiani Fleurier

Mariano Rubinacci, Luca Rubinacci,  Paolo Cattagni
Mariano Rubinacci, Luca Rubinacci, Paolo Cattagni

«Un orologio firmato Rubinacci? Mai dire mai»: Luca Rubinacci, figlio di Mariano e terza generazione della storica sartoria napoletana fondata dal nonno Gennaro nel 1932, si trova a Milano, nel negozio aperto a gennaio a via del Gesù 1, la nuova “via dell’uomo” del Quadrilatero. Lì, insieme al padre, ieri sera ha accolto 300 fra amici e clienti per la serata “Timeless elegance”, dove le creazioni di Rubinacci hanno incontrato gli orologi di Parmigiani Fleurier, manifattura svizzera di cui Luca Rubinacci è “friend of the brand” da circa un anno. «Sono molto amico del ceo di Parmigiani, Jean-Marc Jacot, ma al di là di questo aspetto Rubinacci e Parmigiani sono accomunate dall’essere due realtà di nicchia, in nome dell’amore per il su misura», spiega Luca.

Gli orologi della collezione sportiva della maison svizzera, con i loro cinturini colorati, hanno accompagnato la collezione “sportiva-classica” di Rubinacci, con giacche di cachmere a quadretti, spigati, cachmere tinta unita, tweed, camicie in jeans e cravatte, mentre il nuovo Tonda 1950 Tourbillon è stato accostato alle creazioni “bespoke”, preziosissime, fatte con quei tessuti antichi per cui Rubinacci è celebre, vicune e lane flanellate inglesi superpettinate: «Abbiamo dato vita a un percorso stilistico condiviso - continua Luca -, anche perché abbiamo lo stesso tipo di clienti: l’uomo che veste Rubinacci ama conoscere tutti i dettagli del suo outfit, e ha bisogno di un orologio adeguato. Come si indossa una giacca di tessuto diverso, così un orologio non deve essere mai lo stesso».

Fra gli ospiti della boutique di via del Gesù, sorseggiando i vini toscani del Podere Forte, c’era anche l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (che nel 2013 è stato eletto dai sarti del su misura del Cedas, la camera europea dell'alta sartoria, il presidente della Repubblica più elegante dal 1948 ad oggi), insieme a Lapo Elkann, Francesco Micheli, Fabrizio Viola, Ottavio Missioni Jr., Chiara Pisa, Sebastiano Guardì (fondatore delle scarpe Barbanera, «le mie preferite, al momento», sottolinea Luca).

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