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dalla francia

Lvmh vs. Kering: la sfida dei big del lusso si gioca anche sull’impegno ambientalista


Mercoledì scorso a Parigi, mentre 180 studenti francesi accoglievano i visitatori del Cop21 indossando una divisa firmata Puma, brand del gruppo Kering, in un'altra sala Lvmh, fra gli sponsor principali dell'evento, organizzava una conferenza su come rendere più sostenibile la logistica. La presenza, molto attiva, dei due fra i più grandi gruppi globali del lusso alla conferenza sul clima che si chiude oggi conferma l'impegno di entrambi sul fronte della sostenibilità sociale e ambientale, impegno che a tratti sembra una competizione.

Oltre a una sincera vocazione, infatti, e anche se la tutela dell'ambiente è un tema centrale per il lusso ormai da anni, almeno da quando Al Gore fece irruzione nell'opinione pubblica con il suo “An Inconvenient Truth” del 2006, questi temi hanno oggi un peso ancora maggiore anche sul piano del marketing: come ha sottolineato il report “Global Powers of Luxury Goods 2015” di Deloitte, il consumatore contemporaneo del lusso è sempre più interessato e consapevole dei problemi del pianeta, e si aspetta che i suoi brand preferiti non solo lo siano altrettanto, ma agiscano concretamente per cercare di risolverne alcuni.

Così, ormai da anni, sia Lvmh che Kering pubblicano online dei report sulle loro “best practises” ambientali e sociali. Kering, a ben vedere, per quanto più piccolo del rivale (10 miliardi di euro di fatturato nel 2014, contro i 30,6 di Lvmh) ha fatto un passo in più pubblicando uno studio (in collaborazione con Bsr) sull'impatto generale dell'industria del lusso sull'offerta di sei materie prime, dalla Vicuna alla seta alla pelle di agnello, lanciando anche una “twitter chat live” su questi temi. Inoltre, nel suo portfolio, il gruppo di François-Henri Pinault può vantare quella che finora è l'unica stilista davvero “green” di portata globale, Stella McCartney, che definisce “vegetariana” la sua azienda, poiché non usa alcun prodotto di origine animale.

Lvmh, da parte sua, ha appena lanciato un innovativo progetto, l'Internal Carbon Fund, finanziato con oltre 5 milioni di euro: a partire dal 2016 i 70 brand del gruppo si “autotasseranno” con 15 euro per tonnellata di Co2 emessa.

Il nodo delle boutique sostenibili
Il confronto dei più recenti report ambientali dei due gruppi evidenza che per entrambi l'impatto ambientale dei propri negozi è fra i più alti: per questo, Lvmh ha studiato un'illuminazione interamente a Led della boutique Bulgari di via Condotti a Roma, che consente un risparmio energetico del 40%. E Kering ha ottenuto la certificazione Leed Platinum, la più importante del suo genere, per tre boutique Saint Laurent.

Pannelli solari negli stabilimenti
Per aumentare l'uso di energia rinnovabile, Lvmh ha installato sul tetto della manifattura di Tag Heuer a Chaux-de-Fonds uno degli impianti fotovoltaici più grandi di tutta la Svizzera (il brand è anche sponsor del primo campionato di Formula E, con auto elettriche). La nuova manifattura di Guerlain a Chartres ha sensori per monitorare le emissioni di Co2. E la nuova sede di Bottega Veneta (Kering) a Montebello Vicentino, è stato il primo stabilimento a ricevere la certificazione Leed Platinum, anche grazie al suo innovativo sistema di condizionamento dell'aria e riciclo dell'acqua piovana.

Api, orchidee e legno negli occhiali
Sono firmati Gucci i primi occhiali da sole fatti con “legno liquido”. E Guerlain, maison da sempre legata alle api, mentre utilizza il purissimo miele prodotto dall'ape nera dell'isola di Ouessant per i suoi cosmetici, sostiene associazioni che difendono il prezioso insetto, e finanzia anche il progetto “Orchidarium” per proteggere le orchidee più rare.

La sfida dei materiali
Ben il 18% delle emissioni di gas serra proviene dall'allevamento di bovini, a fronte del 13% prodotto dai trasporti: trovare materiali “alternativi” per la pelletteria è dunque una priorità per entrambi i gruppi. Stella McCartney dal 2013 usa la “Eco alter nappa”, fatta di poliestere e poliuretano ricavati da bottiglie di plastica. Le colle usate per le creazioni Loewe (Lvmh) sono diventate a base di colla.

Eco-packaging e rifiuti
Deriva dalle bucce di patata e tapioca la nuova scatola per Champagne riciclata, la “Naturally Clicquot 2” (Lvmh), mentre Kering, per riciclare gli scarti di produzione, ha lanciato una collezione di sneakers Puma fatte con pezze di tessuto denim. Ed entrambi i gruppi puntano ad aumentare significativamente l'utilizzo di carta proveniente da foreste certifcate per i loro packaging.

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