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Instagram punta sulle Pmi: «Così aiuteremo le imprese della moda…

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intervista a LUCA COLOMBO, COUNTRY MANAGER FACEBOOK ITALIA

Instagram punta sulle Pmi: «Così aiuteremo le imprese della moda a crescere»

Cinque anni dopo il suo lancio, Instagram sta già vivendo la sua terza vita: nel 2010 la nascita di un social di “photo sharing” di nicchia e dirompente, fondato da Kevin Systrom e Mike Krieger; la seconda vita inizia nel 2012, quando Facebook lo rileva per 1 miliardo di dollari; la terza nel settembre di quest'anno, quando si apre la fase più adulta, l'evoluzione commerciale, con il lancio dell'advertising. Secondo eMarketer nel 2016 Instagram produrrà 1,48 miliardi di dollari di ricavi pubblicitari, in aumento del 149% sul 2015. La moda e il lusso, industrie di immagini, lo adorano, tanto che, secondo Altagamma, ben il 96% dei brand ha oggi un profilo su Instagram. Il social ha anche una sua Global Head of Fashion, Eva Chen, appena entrata fra l'altro nel board di Ynap, e i suoi 400 milioni di utenti oggi sono in grado di eleggere le nuove icone della moda (come le seguitissime Gigi Hadid e Kendall Jenner). Durante le fashion week di settembre Instagram ha registrato 360 milioni di interazioni, più del triplo rispetto a febbraio. E il lancio della pubblicità, avvenuto in Italia prima del resto del mondo, apre ora nuovi scenari per l'industria: «Poco dopo il lancio dell'advertising, Yoox.com, Carrera, Hogan e Armani avevano già acquistato delle campagne - spiega Luca Colombo, country manager di Facebook per l'Italia -. Ma è ancora presto per fare bilanci».

Appena partita, la pubblicità su Instagram è già decisamente all'avanguardia, perché offre diversi format, dal “carousel” (una sorta di slide show) alla possibilità di essere indirizzato subito all'e-boutique, come ha scelto di fare per esempio Miu Miu. «Uno dei casi più efficaci finora è stato quello di Guerlain, che ha lanciato una campagna dedicata al bronzer Terracotta, campagna che ha registrato un aumento a doppia cifra dei parametri di impatto e ricordo. Instagram funziona perché parla per immagini. Il suo segreto è la semplicità, l'immediatezza - prosegue Colombo -. Inoltre la sua community è fra le più attive nei social». Tuttavia, nella classifica dei primi 10 brand per numero di interazioni nelle settimane della moda di settembre non c'era nessun italiano: «Difficile spiegare perché. Certo, la penetrazione di Internet in Italia è molto più bassa degli Stati Uniti - nota il manager -. Qui si è ancora legati ai media tradizionali, anche se l'evoluzione è in corso. E i margini di crescita sono molto interessanti».

La crescita passerà anche da un sempre maggior coinvolgimento non solo dei big, ma anche delle pmi del settore, che potrebbero trovare in Instagram un efficace e flessibile canale di comunicazione: «Finora per le inserzioni i brand dovevano passare dal nostro team apposito, procedura che sfavoriva i piccoli brand. Ora, con la nuova modalità “self service”, si può comprare pubblicità direttamente, e questo avvantaggerà i piccoli. Servirà anche a noi, per entrare in contatto con realtà che potrebbero essere anche d'esempio per i grandi», spiega. Infine, come si fa ad attrarre più fan e interazioni su Instagram? «Innanzitutto bisogna capire bene quale immagine si vuole esprimere con il proprio profilo, curando le foto, ma anche i testi; poi, definire il tipo di interazione che si vuole condurre ed essere coerenti; infine, identificare e comprendere il proprio target».

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