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Raspini cresce e accelera sui mercati esteri

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argento

Raspini cresce e accelera sui mercati esteri

di Silvia Pieraccini

Per un argentiere specializzato nelle creazioni per la casa, gli anni della crisi dei consumi avrebbero potuto essere fatali. Giovanni Raspini li ha affrontati trasformando la produzione della sua azienda - oggi focalizzata sui gioielli, che rappresentano il 90% del business - e rivoluzionando la distribuzione con l'apertura di negozi monomarca.

L'ultimo è stato inaugurato nelle settimane scorse a Roma in via del Babuino, e fa salire a quattro le nuove vetrine del 2015 (dopo Montecarlo, Venezia e Savona) e a quota undici i negozi totali, per metà diretti e per l'altra metà in franchising.

Ora al progetto di riposizionamento del brand toscano manca l'ultimo tassello, lo sviluppo estero: «Siamo cresciuti sul mercato italiano, nonostante la crisi dei consumi, grazie a un prodotto dalla forte identità - spiega Giovanni Raspini, titolare dell'omonima azienda aretina che chiuderà il 2015 con 11 milioni di fatturato, in crescita del 15% sull'anno precedente - ma ora dobbiamo accelerare sull'export, che rappresenta solo il 6-7%». Il piano export è già pronto, affidato a un manager.

«Le potenzialità del brand sono alte, ora si tratta di fare i passi giusti», aggiunge Raspini, architetto che disegna personalmente le sue collezioni, ama le creature animalier e professa il lusso necessario. Raspini si è distinto da tempo nel distretto orafo di Arezzo per aver imboccato la strada delle produzioni a marchio proprio con un forte contenuto creativo, approdando al gioiello-moda e puntando al consumatore che ama l'esclusività. E proprio per continuare a sviluppare l'immagine del brand, Raspini ha organizzato la mostra “Wild: segni e gioielli animalier”, che si aprirà il 28 gennaio prossimo a Milano, in Palazzo Serbelloni, e che presenterà disegni, acquerelli e gioielli in argento, alcuni in produzione altri frutto dell'estro dell'architetto rimasto sulla carta. Sul fronte produttivo il marchio è un emblema del made in Italy: tutto viene realizzato in “casa”, nelle Argenterie Giovanni Raspini di Pieve al Toppo, nel comune di Civitella Val di Chiana (Arezzo), azienda che oggi impiega 60 persone e che, con lo sviluppo dei mercati esteri, punta a crescere anche sul fronte occupazionale.

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