
Comprare un capo d'abbigliamento o un accessorio sapendo quanto costano le materie prime (tessuto, filato, pelle), la lavorazione, la logistica, e qual è il ricarico applicato dall'azienda produttrice: è l' l'innovativo progetto battezzato Peopleunbranded, dal nome del marchio - lanciato ieri a Pitti dall'azienda toscana Incom - che non ha logo né segni distintivi, e che si rivolge ai giovani consumatori che cercano un capo “pulito” e di qualità.
L'innovazione abbraccia anche la distribuzione, visto che la collezione casualwear (per ora circa 40 pezzi) è venduta solo online sul sito www.peopleunbranded.com. «L'idea è cambiare l'approccio nel rapporto con il cliente – spiega Lorenzo Nencini, titolare della Incom di Montecatini Terme (Pistoia), licenziataria anche del marchio Us Polo Assn – rendendolo partecipe del processo di sviluppo di un capo, informandolo sui costi dei vari passaggi e sul risparmio conseguito grazie al fatto che la vendita avviene solo online».
Non solo: anche la filiera produttiva diventa tracciabile, con l'indicazione dei terzisti che hanno contribuito a realizzare il capo, tutti italiani. «Ho cercato laboratori che lavorano con i più prestigiosi marchi – aggiunge Nencini, che ha investito nel progetto quasi 500mila euro – in modo da fare un prodotto con la qualità made in Italy». Difficile fare previsioni di vendita, anche se l'alto tasso di innovazione e il sito in italiano, inglese e (presto) francese lasciano ben sperare l'azienda. Incom ha chiuso il 2015 con 37 milioni di fatturato, in crescita del 9% sull'anno precedente, di cui 22 milioni relativi a Us Polo Assn, che vende per il 50% all'estero. (S.Pi.)
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