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I top buyer internazionali promuovono le sfilate di Milano. Gucci la più amata

«Nelle ultime due stagioni abbiamo assistito al Rinascimento della moda italiana: nuove idee, nuova energia. La settimana della moda di Milano è tornata ad essere una destinazione». Roopal Patel è senior vice president fashion director di Saks Fifth Avenue, department store newyorkese che conta 39 punti vendita tra Stati Uniti e Canada.

Patel, come molti suoi colleghi top buyer internazionali, è arrivata a Milano il primo giorno della fashion week: «Il posizionamento di Gucci in calendario nel pomeriggio del mercoledì - spiega - costringe tutti ad anticipare l’arrivo rispetto a quanto accadeva in passato». Lo show del marchio dalla doppia G, del resto, è uno degli imperdibili: «L’arrivo di Alessandro Michele alla guida di un marchio storico italiano ha contribuito a infondere nuova energia positiva nel fashion system». Gucci non è l’unico meritevole di attenzione: «Prada e Dolce&Gabbana hanno realizzato collezioni uniche e insieme indossabili. Credo che in Italia i designer stiano cominciando a sentirsi più liberi rispetto al passato».

Non è mancato uno sguardo alla cosiddetta “new wave”: «Lorenzo Serafini è un astro nascente della moda italiana, la collezione Philosophy ha spiccato anche sul piano della qualità. E poi Massimo Giorgetti, che si è distinto sia per il lavoro che sta facendo alla direzione creativa di Emilio Pucci sia per l’evoluzione del proprio brand, Msgm». Le aziende del made in Italy stanno puntando sugli Usa per crescere e i department store sono un canale decisivo per approcciare la piazza a stelle e strisce: «I nostri clienti sono i primi estimatori del fatto in Italia che per loro è sinonimo di lusso, eccellenza, design e creatività.Qualità che ho trovato in molte collezioni e non necessariamente in passerella. Penso a Cucinelli, Gianvito Rossi».

A Milano, dunque, c’è un clima positivo. È d’accordo Anita Barr, Group fashion buying director di Harvey Nichols, insegna britannica che oggi conta negozi da Londra a Hong Kong, passando per Dubai: «L’interesse è aumentato di stagione in stagione - dice - e lo svecchiamento di marchi come Gucci ha reso Milano nuovamente rilevante a livello internazionale». Anche lei sottolinea come Gucci sia «senza dubbio il brand del momento: sta registrando risultati molto positivi da noi e credo che la crescita verrà mantenuta anche la prossima stagione». Barr, che tra i giovani talenti più significativi di Milano Moda Donna segnala Vivetta i cui look «colorati e vivaci sono diventati molto popolari tra i nostri clienti che cercano sempre qualcosa di unico», vede anche positivamente la possibile evoluzione “see now buy now” del fashion system globale: «La consegna immediata dei look di sfilata avrà un impatto sulle mosse dei brand più accessibili che credo sarà accolto con favore sia dai designer sia dai retailer».

Tra i top buyer in prima fila alle sfilate milanesi c’era anche Tiziana Cardini , fashion director della Rinascente: «Il sistema moda sta beneficiando dei cambiamenti in corso nel nostro Paese- dice- ma non dobbiamo sederci sugli allori: bisogna tenere alta la guardia soprattutto sul fronte dei giovani talenti, che vanno sostenuti, e anche su quello della creatività: i brand devono imparare a uscire un po’ di più dalla loro comfort zone. Perchè così danno il meglio di sè». A colpire Tiziana Cardini sono state, in particolare, «le sfilate di Gucci e Prada. La nostra è una galassia fatta di personalità forti: Alessandro Michele e Miuccia Prada sono due protagonisti del fashion system contemporaneo. Lui lavora sulla storia e sul gusto made in Italy, sul nostro amore per il colore, per gli ornamenti. Lei è emblema della continua ricerca che in Italia si fa e si è fatta. Eravamo considerati la Cenerentola della moda internazionale, sì, ma non lo siamo mai stati davvero». Poi ci sono quelle che Cardini definisce «le promesse interessanti: Massimo Giorgetti, Marco De Vincenzo, Fausto Puglisi, Lorenzo Serafini, Arthur Arbesser, Lucio Vanotti: i loro marchi, anche grazie ai social network, si sono fatti conoscere a livello globale. E stanno riscuotendo un successo meritato».

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