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Calzedonia oltre i 2 miliardi di euro. Il 2016 sarà l’anno degli…

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intervista

Calzedonia oltre i 2 miliardi di euro. Il 2016 sarà l’anno degli Usa

«Sono il primo a essere impressionato, specie se faccio la conversione in lire: nella vecchia moneta saremmo oltre i 4mila miliardi e se qualcuno me lo avesse prospettato una decina d’anni fa non so se gli avrei creduto. D’altro canto siamo stati dei “maratoneti veloci”: costanti e in costante crescita, anche negli anni della crisi».

Sandro Veronesi, fondatore e presidente di Calzedonia, è oggi alla guida del terzo gruppo italiano del tessile-moda, dopo Prada (3,54 miliardi il fatturato 2015) e Giorgio Armani (2,635 miliardi). I segmenti sono diversi, certo, ma il dato resta: il gruppo Calzedonia, che, oltre all’omonimo brand, possiede Intimissimi, Tezenis, Falconeri (maglieria), Atelier Emé (abiti da sposa) e Signorvino, ha chiuso il 2015 con ricavi in aumento del 9,3% a 2,018 miliardi e conta 32mila dipendenti nel mondo. Veronesi è già proiettato nel 2016 e per ogni brand ha in mente strategie diverse.

Considera un vantaggio avere un portafoglio marchi così diversificato?

Non credo ci siano formule magiche o strategie destinate sicuramente al successo. Noi abbiamo scelto la strada dei marchi specializzati, altri gruppi o grandi nomi della moda, in Italia e all’estero, hanno al contrario accorpato linee e marchi. Per il gruppo Calzedonia funziona bene così.

Quanto conta l’Italia?

L’export vale più della metà del fatturato e i negozi fuori dall’Italia sono 2.442 su un totale di 4.025; dei 159 punti vendita aperti nel 2015 solo due sono nel nostro Paese. Finora ci siamo concentrati sull’Europa e, in Asia, su Hong Kong. Ma sono appena tornato da un lungo viaggio negli Stati Uniti e il 2016 sarà l’anno dei primi punti vendita in quel grande mercato.

Qual è stato il peso dei singoli marchi nel 2015?

I fatturati di Calzedonia, specializzato in costumi e calze, e di Intimissimi sono molto vicini, 684 e 634 milioni. Poi c’è Tezenis, che ha un posizionamento diverso da Intimissimi, più mass market: i ricavi sono arrivati a 541 milioni. A crescere maggiormente (+40%) è stato Falconeri, marchio di maglieria che, a differenza degli altri tre, è orgogliosamente e ostinatamente made in Italy al 100%, pur avendo un rapporto qualità-prezzo ottimo. Non è però un brand del lusso e non vogliamo che lo diventi.

La gamma di prodotti Falconeri si espanderà?

Ci sono già accessori da uomo e da donna come sciarpe, cappelli, guanti,complementari alla maglieria e ai capispalla in maglia. Non pensiamo però di creare un total look né di aggiungere scarpe e borse. Come dicevo: per noi funziona la specializzazione.

Oltre che sul made in Italy, per Falconeri puntate sull’ecosostenibilità. Scelta etica aziendale o esigenza del mercato?

Vorrei fosse vera al 100% anche la seconda possibilità, ma per ora si tratta soprattutto di una scelta di gruppo. Crediamo nella sostenibilità in tutti i campi: ambientale, sociale, del territorio e siamo pronti a investire per migliorare, indipendentemente dalle richieste del mercato, e in parte, dai margini. Credo che, specie nelle nuove generazioni, esista una maggiore sensibilità su questi temi. Se poi però si tratta di pagare un sovrapprezzo per avere la certezza di prodotti rispettosi dell'ambiente e delle persone, non credo che, per ora, si sia di fronte a una svolta.

Novità per Atelier Emé ?

Per ora abbiamo aperto solo negozi in Italia ed entro il 2016 vorremmo essere in tutte le principali città del Paese. Poi penseremo all’Europa, perché abbiamo già fatto molte ricerche e analisi e capito che c’è una grande richiesta per una linea di abiti da sposa così. Made in Italy, elaborati nei materiali e nel design ma con un entry price di 2mila euro.

Ogni brand ha le sue strategie di comunicazione. Nel 2016 ci saranno cambiamenti?

Confermo l’entità degli investimenti, pari a circa il 7% del fatturato (quasi 150 milioni, ndr) e la volontà di trovare per ogni marchio una strada diversa. La testimonial di Calzedonia, per il secondo anno, è Julia Roberts; poi c’è lo show a Verona Intimissimi On Ice, che ha inaugurato una formula a metà tra entertainment e advertisement, che nel 2015 ha avuto un’incredibile eco sui social media. Per Tezenis puntiamo sulla cantante Rita Ora, in linea con l’anima giovane e rock del brand.

Progetti per Signorvino?

Riceviamo decine di richieste per aprire in tutta Europa con questo format dedicato alla degustazione e acquisto di vini italiani. Ma vogliamo fare le cose con calma: i ricavi sono già arrivati a 14 milioni con “soli” 11 punti vendita.

Il 92% dei dipendenti è donna, il 68% ha meno di 30 anni. Il welfare aziendale cosa prevede?

Il nostro orgoglio maggiore è l’asilo aziendale, ma il sogno è di avere un giorno un campus simile a quello di Google, in California, con palestre, servizi, ristorazione differenziata, aree relax. Ci stiamo lavorando e abbiamo appena inaugurato un Auditorium, dove teniamo le sfilate ma che ospiterà anche eventi culturali.

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