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In Marocco itinerari slow da scoprire con Le Route du Bonheur

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ESPERIENZE

In Marocco itinerari slow da scoprire con Le Route du Bonheur

Ksar Char-Bagh, Marrakech
Ksar Char-Bagh, Marrakech

Tra gli itinerari più belli da fare fino a giugno e poi di nuovo da settembre in avanti per scoprire un Marocco diverso c'è La Route du Bonheur dei Relais & Châteaux lungo il grande sud del Marocco: dall'oceano al deserto partendo da Marrakesh. Nel rispettare l'armonia e le caratteristiche uniche di ciascuna dimora e del territorio di appartenenza, secondo criteri rigorosi, ogni dimora valorizza le risorse del luogo, le differenze in campo gastronomico e culturale ma soprattutto promuove la ricchezza di usi e tradizioni di ospitalità che ogni piccola località riserva. Questo itinerario dura 4 giorni e tocca anche alcuni luoghi del paese onorati dall'Unesco: la medina d'Essaouira, il più grande porto pescherecci dell'Atlantico meridionale, la sontuosa Piazza Jamaa El-Fna di Marrakech incredibile melting pot di sapienze antiche, lingue ancestrali, musiche e profumi (fino al 10 maggio ospita la Biennale di Arte contemporanea) , il sorprendente ksar Aït-Ben-Haddou nella regione di Ouarzazate, fino a Skoura porta del deserto.

Prima tappa: Marrakech, città rossa
L'itinerario è stato ideato da Pascal e Véronique Béherec, i primi che hanno portato il Manifesto dei Relais & Châteaux in Marocco. Rapiti da Marrakech nell'arco di un fine settimana hanno acquistato quella che è poi diventata il Riad Villa des Orangers. Dopo un restauro attento, l'antica villa ottocentesca è stata riportata alla sua originaria bellezza, utilizzando solo materiali e artigiani locali. Arrivati dall'Italia nel bellissimo Riad (27 camere e 75 persone di servizio) ci si può rilassare in una delle tre piscine. Una domina la Moschea Koutoubia e le montagne dell'Atlante. All'interno c'è un bellissimo giardino dove sorseggiare un tè alla menta mentre dal ristorante arrivano pietanze che sono un mix di influenze francesi, mediterranee e marocchine. Consiglio di dedicarsi all'hammam perché è un'esperienza unica. Lasciarsi coccolare in un rito antichissimo al quale ancora oggi donne e uomini del Marocco non rinunciano almeno una volta alla settimana. In alternativa si può andare alla scoperta della medina di Marrakech, a piedi (dista 5 minuti) oppure con un sidecar colorato.

Seconda tappa Essaouria: città bianca, città del vento
Dalla città rossa si parte alla volta della città bianca, ovvero Essaouira, un ordinato labirinto di vicoli con le case bianche dagli infissi azzurri, fra i quali si disperde il suono delle grageb, nacchere metalliche con cui si suona la musica locale, la Gnaoua alla quale a maggio (12/15 maggio) viene dedicato un Festival internazionale. 40 km di costa ed un vento incredibile grazie agli Alisei che spirano tutto l'anno la rendono da tempo il paradiso per chi pratica wind serf e soprattutto kite surf . «Essaouira sta sempre più diventando una tappa d'obbligo per chi vuole scoprire un Marocco diverso – racconta François Laustriat, metre de maison dell' L'Heure Bleue Palais, un palazzo delle meraviglie impregnato di spiritualità nel cuore della Medina . «Qui anche nel mese di agosto, grazie al vento forte che spira, non è mai troppo caldo. Esorto tutti i miei ospiti ad assistere al ritorno dalla pesca, sia la mattina verso le 9:00 sia il pomeriggio verso le 17:00. Si può degustare il pesce appena uscito dalle stive e cotto sui bracieri alla fine del molo». Proprio nel ristorante del Heure Bleue si mangia la migliore specialità del luogo: sarde fritte. Nell'hotel si respira lo stile di una casa tradizionale marocchina: un mix di influenze africane, moresche, portoghesi, inglesi e orientali, si concentra nel cuore del Riad dove canta una fontana. Anche qui non manca l' hammam e soprattutto gli oli a base d'Argan. Proprio sulla strada che collega Essaouria a Marrakech nasce spontanea la pianta di Argan, albero ancestrale, o albero della vita. Grazie a delle mini sessioni che vengono organizzate nella Spa è possibile scoprire tutti i segreti che da più di mille anni le donne berbere si tramandano per difendere la pelle dalle aggressioni del sole e della sabbia. E chi vuole dilettarsi in cucina con questo “oro” può seguire le sessioni dello chef Ahmed.. Da Essaouria si torna a Marrakech dove si alloggia fuori città nel bellissimo palmeto de la Palmeraie, 15 km fuori da Marrakech. Qui sorge un Riad che è un vero palazzo principesco. Si tratta di Ksar Char-Bagh dove si mangiano solo i vegetali prodotti nell'orto intorno all'edificio.

Terza tappa: Skoura alle porte del deserto.
Per raggiungere Skoura, porta del deserto, ultima tappa del tour, bisogna andare verso le cime innevate dell'Alto Atlante. La valle del Dades è un'oasi tra montagne aride: il tramonto colora i suoi villaggi fortificati –ksour– in mattoni crudi, gli oleandri e le strette gole, con le sue sfumature calde. Dopo un viaggio di circa quattro ore si passa prima per Quarzazate e poi quando si arriva nel magico mondo di Dar Ahlam, ultima dimora situata nel lussureggiante palmeto di Skoura, sembra di essere uno dei protagonisti de Le Mille e una Notte. Le camere (solo 14 con 90 persone di servizio) non hanno chiavi, non c'è Tv e la connessione wi fi funziona solo in alcuni angoli del castello. Dalla cucina arrivano solo cibi freschi (non c'è il congelatore). Nelle stanze (la più piccola è di 50 mq), se la notte fa freddo, si accede il camino mentre per uscire all'aperto ci si può riparare con un burnus nero, tipica mantella berbera. Candele ovunque (ogni anno l'hotel spende circa 1500 euro l'anno) perché la notte da queste parti è veramente magica. Louis Benech, ideatore di Dar Ahlam, ha progettato la dimora con una filosofia: gli ospiti ogni giorno devono vivere un'esperienza diversa. Così ci si può rilassare all'ombra delle palme secolari, oppure partire alla scoperta delle valli del Dadès e del Draa, in fuoristrada, a dorso d'asino o di dromedario. E per una notte indimenticabile si può dormire fra le dune di sabbia sotto una tenda berbera: perché i deserti restano i luoghi migliori per osservare cieli neri traforati di stelle.

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