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Desirée Bollier: «Value Retail investe 30 milioni nel Fidenza…

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intervista al ceo

Desirée Bollier: «Value Retail investe 30 milioni nel Fidenza Village». Dall’inizio dell’anno il gruppo segna +15%

«I prezzi sono l'unica cosa non di lusso che offriamo. Tutto il resto lo è. Gli outlet Value Retail sono una shopping experience unica e per questo hanno successo: il fattore convenienza, da solo, non basterebbe». Il ceo Desirée Bollier sintetizza così l'idea alla base degli outlet del colosso anglo-americano Value Retail (circa 2 miliardi di euro la stima del giro d'affari 2015), che in Europa ha nove “villaggi”, uno dei quali in Italia, il Fidenza Village, a metà strada tra Milano e Bologna. Manager globetrotter, Desirée Bollier è di passaggio a Milano per annunciare l'espansione di Fidenza e anticipare l'altro grande progetto del 2016 di Value Retail, l'apertura del secondo outlet in Cina, prevista per il 19 maggio a Shanghai.

Quali sono i vostri piani per l'Italia?
Entro la fine dell'anno sarà completata la “fase 3” di Fidenza Village: abbiamo investito 30 milioni di euro per aggiungere 3.500 metri alla superficie di vendita e in novembre apriranno un nuovo ristorante e 19 nuovi negozi, che si aggiungeranno agli attuali cento. Con questo ampliamento abbiamo anche creato 150 posti di lavoro.

Il 2015 è stato un anno difficile per tutti i marchi della moda e del lusso e il 2016 non sembra diverso. E voi?
Le vendite nei nove villaggi europei nel 2015 sono salite dell'11% e la spesa per visitatore dell'8,5%. Sempre più importanti sono stati i clienti extra Ue, cresciuti del 17% e le tre principali aree di provenienza sono Cina (50% del tax free shopping), Medio Oriente (17%) e Russia (5%). Il 2016, in particolare a Fidenza, ha dati persino migliori: le vendite sono salite del 15% e la spesa per visitatore dell'11%. Anche in Italia sono aumentati i clienti extra Ue (+24%) e al primo posto ci sono i cinesi, con il 41% del totale delle vendite tax free.

I marchi del lusso, delusi dalle vendite nei negozi fisici, investono nel digitale. Voi fate il contrario.
Credo che dalla lunga crisi iniziata nel 2008 venga una lezione importante: quando c'è una simile e prolungata tempesta perfetta si salva e si rafforza solo chi sa riconoscere i suoi punti di forza e sceglie di continuare a investire su quelli. Noi sappiamo creare una shopping experience di lusso nel mondo fisico, offrendo sconti che arrivano al 70% del prezzo iniziale e con un mix di marchi di abbigliamento, accessori e arredamento. Su internet offriremo sempre più servizi, certo, a partire dal “click and collect” (prenotare online, ritirare in negozio, ndr), ma restiamo convinti che le persone vengano nei nostri villaggi perché vogliono un'esperienza fisica, sensoriale, emozionale che su internet non è possibile.

La prima meta per turismo e shopping dei cinesi in Europa è Parigi. Come riuscite ad attrarli in massa a Fidenza?
Lavorando a stretto contatto con i tour operator e le agenzie locali: vale per la Cina e per tanti altri Paesi. Va detto comunque che i collegamenti aerei tra Italia e Cina stanno migliorando e che Milano sta incalzando Parigi e Londra come shopping destination per i turisti extra Ue, che tipicamente alternano gli acquisti nelle vie del lusso a quelli negli outlet. Per loro si tratta di esperienze complementari e non ci sono tabù nel dire “l'ho comprato all'outlet”.

I cinesi li accogliete in Europa ma anche in patria.
Il villaggio di Suzhou, aperto nel maggio 2014, sta avendo un successo incredibile, anche perché si trova nella penisola di Yangcheng, una delle mete turistiche più visitate della Cina, con circa 100 milioni di persone ogni anno. Il 19 maggio inaugureremo il villaggio di Shanghai, molto vicino al Disney Resort, visitato lo scorso anno da 15 milioni di persone.

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