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moda e cultura

Valentino firma La Traviata a Roma. Per il Teatro dell’Opera il più grande incasso di sempre, ancor prima del debutto

La moda salverà la cultura? Ancora una volta, a Roma, sì. «La prima ci sarà martedì 24, ma in prevendita abbiamo già incassato 1,2 milioni di euro, che è la cifra più alta mai raggiunta nell’intera storia del Teatro dell’Opera di Roma»: a parlare, nel foyer gremito del Teatro Costanzi, è Carlo Fourtes, sovrintendente della Fondazione del Teatro dell'Opera di Roma. E il progetto in questione è una “ Traviata” davvero unica, che debutterà martedì 24 con un cast di produzione stellare: i costumi sono firmati da Valentino Garavani, insieme con Maria Grazia Chiuri con Pier Paolo Piccioli, attuali direttori creativi della maison, e la regia dal premio Oscar Sofia Coppola.

Ad aver attratto la curiosità del pubblico è certamente il binonio fra una delle opere più amate di sempre e la moda, rappresentata dal passato e dal presente di una maison che è nata e continua a vivere a Roma e che oggi è una delle più floride del lusso made in Italy. Valentino ha firmato i quattro abiti di scena di Violetta, che sarà interpretata dai soprano Francesca Dotto e Maria Grazia Schiavo, mentre Chiuri e Piccioli si sono occupati dei costumi di Flora e del coro, realizzati dall’atelier Valentino insieme alla sartoria del Teatro, guidata da Anna Biagiotti. Giammetti ha dato il suo tocco all’allestimento. Un investimento complessivo di circa 1,8 milioni di euro, «quasi già ripagati interamente dalla prima ripresa, davvero un unicum nel panorama delle produzioni teatrali - ha sottolineato Fuortes -. Peraltro, ancor prima del debutto, abbiamo ricevuto già dei contatti dal Giappone e da Valencia per portare la produzione oltre confine».

Un incontro, quello fra il teatro e la Fondazione Garavani Giammetti, che risale a quasi due anni fa: «Quando la nostra amica Eleonora Abbagnato è diventata la direttrice del corpo di ballo del Costanzi avevamo pensato di darle il nostro sostegno - ha detto Giammetti -. Poi Fuortes ci disse che si stava lavorando a una Traviata». «Fin da ragazzo ho amato quest’opera - ha detto Valentino - e quando abbiamo deciso di fare insieme questa produzione, nel giro di un’ora e mezza avevo già disegnato tutti e quattro i costumi di Violetta. Che ovviamente avrà un tocco del mio rosso».
Il teatro dell’Opera, peraltro, aveva fornito anche le scenografie per la sfilata couture di Valentino a Parigi nel gennaio del 2014.

Sofia Coppola, da parte sua, ha detto di essersi quasi «spaventata» quando è stata contattata dalla produzione, perché per lei, nata nel cinema, la regia d’opera e peraltro “all’italiana” era un debutto assoluto. Anche se poi, come lei stessa ha ricordato, fra i suoi avi c’è anche chi ha diretto una Traviata. Molti, intanto, si aspettano di ritrovare sul palco del Costanzi le atmosfere del suo film “Marie Antoinette”, realizzati dall’italiana Milena Canonero.

Per la Fondazione Garavani Giammetti è il primo, atteso progetto in cultura, e sembra che già ci siano contatti per discutere di altri sempre con la sovrintendenza. In fondo alla sala, l’ad della maison, Stefano Sassi, è stato tutto il tempo a osservare, e alla fine ci dice: «È ormai una necessità investire in cultura. Valentino crede molto in queste iniziative, e speriamo ce ne siano presto delle altre». Intanto, a Roma, proseguono i restauri finanziati da altri marchi del lusso, Bulgari e Tod’s. Che hanno recepito in pieno la nuova richiesta da parte dei loro consumatori: reinvestire in progetti culturali, sociali, di sostenibilità ambientale. Sarà questa, sempre di più, l’anima del lusso nel futuro.

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