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Da L’Oréal Italia e Unesco il primo Manifesto For Women In Science

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donne e ricerca

Da L’Oréal Italia e Unesco il primo Manifesto For Women In Science

Il 90% per cento degli italiani pensa che la causa della parità di genere sia giusta, ma il 70% ritiene che le donne non siano in grado di raggiungere posizioni apicali nella scienza. Non a caso ai vertici della ricerca scientifica italiana ci sono solo tre donne su 10 (la stessa percentuale è valida a livello mondiale). È una fotografia ben poco “rosa” quella scattata da un’indagine europea condotta dalla Fondazione L’Oréal e presentata questa mattina all’Università Statale di Milano durante la 14esima edizione del premio L’Oréal Italia-Unesco «Per le donne e la scienza». Un’occasione per premiare cinque ricercatrici italiane e, insieme, per lanciare il manifesto “For Women in Science”, articolato in sei punti: incoraggiare le donne a intraprendere una carriera nel mondo scientifico, abbattere gli ostacoli che impediscono di aspirare a carriere a lungo termine, considerare prioritario l’accesso delle donne a posizioni apicali, favorire la parità di genere, promuovere attività di mentoring e networking, mettere in risalto il contributo femminile agli occhi dell’opinione pubblica.

A sottoscriverlo, tra gli altri, anche Stefania Giannini, ministro per l’Istruzione, l'Università e la Ricerca: «Alla base vediamo che le ragazze rappresentano più del 50% degli studenti - ha spiegato il ministro - ma poi la percentuale si assottiglia inesorabilmente, le disparità crescono man mano che si avanza verso posti di responsabilità e potere decisionale. Le donne rappresentano il 30% dei professori associati, il 20% dei professori ordinari, mentre si contano quattro o cinque donne su 80 rettori. Per questo ritengo importante sottoscrivere i sei punti del Manifesto: fare questo per me è un impegno politico e istituzionale, ma anche personale». Giannini parla di un impegno quotidiano per la promozione delle donne nella carriera scientifica « che porteremo avanti in due modi: mettendolo nell'agenda del prossimo G7 in Italia e organizzando qualcosa di molto importante il prossimo dicembre per i 30 del Nobel a Rita Levi Montalcini»

A ricevere il premio «Per le donne e la scienza» - una borsa di studio del valore di 20 mila euro - sono state quest’anno cinque ricercatrici: Irene Di Palma del Dipartimento di Fisica, Università di Roma La Sapienza; Valentina Emmanuele
della U.O.C. di Neurologia e Malattie Neuromuscolari, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Messina; Maria Vittoria Micioni Di Bonaventura della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute,
Unità di Farmacologia, Università degli Studi di Camerino; Martina Sanlorenzo
della Divisione Universitaria di Oncologia Medica, Laboratorio di Experimental Cell Therapy, Università degli Studi di Torino e Francesca Zoratto dell’Unità di Primatologia Cognitiva, Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione, Cnr.

«Il 33% delle donne che hanno fatto studi superiori scientifici afferma di non aver ricevuto supporto dai professori -ha commentato l’ad di L’Oréal Italia, Cristina Scocchia - contro il 19% degli uomini. Noi non vogliamo accettare questi pregiudizi ma continuare a sostenere e ispirare le ricercatrici italiane».

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