Moda24

Vanno a ruba le maglie dell’Islanda prodotte dall’italiana…

  • Abbonati
  • Accedi
europei 2016

Vanno a ruba le maglie dell’Islanda prodotte dall’italiana Errea: «Lavoriamo giorno e notte, la Scozia ne vuole più di tutti»

(LaPresse)
(LaPresse)

La Cenerentola degli Europei è diventata una principessa, e ora tutti vogliono la sua divisa: le maglie dell’Islanda, la squadra che per la prima volta nella sua storia ha raggiunto i quarti di finale del campionato Uefa Euro 2016, stanno andando a ruba, secondo quanto riportato da Thorvaldur Olafsson, direttore generale di Sport Company, che ne è distributore.

A confezionarle, invece, è l’italiana Errea, azienda del parmense che per la prima volta si cimenta nelle maglie di una nazionale di calcio, perlopiù realizzate da Nike, Adidas e Puma.

Le richieste arrivate dal web sono moltissime, ha spiegato Olfasson, che ha detto anche di aver già superato il fatturato dello scorso anno, e la produzione non si ferma mai per cercare di soddisfarle: l’export manager di Errea, Fabrizio Taddei, ha dichiarato a Bloomberg che «stiamo lavorando 24 ore su 24 e 7 giorni a settimana e inviamo tutte le maglie che riusciamo a produrre. Noi siamo dei produttori, dunque non dipendiamo dal materiale che arriva dalla Cina, e questo ci consente di poter far fronte all’aumento della domanda». Il contratto di licenza fra la nazionale islandese ed Errea terminerà nel 2020. Curiosamente, sembra che l’impennata maggiore di ordini, dopo la gara degli ottavi di finale dall’Islanda contro l’Inghilterra, sia arrivata dalla Scozia.

Sul sito di Errea le maglie ufficiali (dal prezzo di 79 euro) sono date per “sold out” fino al 2 luglio, mentre le altre, la T-shirt e la polo “free time”, sono disponibili, rispettivamente per 29,90 e 39,90 euro.

L’Islanda ha una popolazione di circa 330mila persone (pari a circa lo 0,55% di quella popolazione italiana) e lo stadio nazionale di Reykjavík, la capitale dell’isola, può ospitare 9.800 persone. La federcalcio islandese conta solamente 100 calciatori professionisti, contro i 13mila della federazione italiana. Secondo la Bbc, almeno 30mila islandesi si trovano in Francia per seguire la loro squadra, e per questo motivo circa il 10% della popolazione non ha votato alle elezioni presidenziali del 26 giugno scorso, che hanno visto vincitore l’indipendente Gudni Johannesson. Anche in patria, comunque, la passione è forte: la partita contro l’Inghilterra ha avuto il 99% di share. Solo 600 persone hanno preferito guardare altro. (Ch. B.)

© Riproduzione riservata