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Un nuovo capitolo nella lunga storia di Grosvenor House a Londra

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Un nuovo capitolo nella lunga storia di Grosvenor House a Londra

I solchi sulla moquette della magnifica Ballroom ricordano che nello stesso spazio una volta c’era la pista di pattinaggio sul ghiaccio dove proprio Sua Maestà la Regina Elisabetta II imparò a pattinare. Nella lobby, i tappeti con motivi astratti ispirati alle piume e la parete del welcome desk, che richiama le tende di un palco teatrale, sono un omaggio agli anni Trenta, quando le famose Grosvenor House Girls si esibivano in albergo.

Ha queste e molte altre storie da raccontare uno dei più iconici alberghi della City, punto di riferimento di Park Lane, costruito su progetto di L. Rome Guthrie e Sir Edwin Lutyens tra il 1927 e il 1929 nel cuore di Mayfair, oggi il distretto del lusso per eccellenza. Da allora, membri della famiglia reale, capi di stato e celebrities internazionali hanno varcato i cancelli di ferro battuto originali Lutyens.

Con questa importante eredità, il JW Grosvenor House London (uno dei 75 della galassia JW Marriott in 25 Paesi del mondo) si presenta oggi con una nuova veste dopo la ristrutturazione degli spazi comuni ad opera di Hirsch Bedner Associates (con un investimento di 8 milioni di sterline), e delle suite, il cui progetto è stato invece affidato a GA Design (con un costo di 7,4 milioni). «Siamo felici di inaugurare un nuovo capitolo della storia di JW Marriott Grosvenor House – ha spiegato il General Manager Stuart Bowery – creando un hotel contemporaneo che trae ispirazione dalla storia e dalla posizione nel centro di Londra e che soddisfa le esigenze dei viaggiatori di oggi».

Nessun altro hotel vanta un legame così stretto con Hyde Park: molte delle 496 camere e suite, infatti, affacciano sul Parco Reale e basta attraversare la strada per una passeggiata a piedi nudi sui suoi prati. L’interior design si è ispirato proprio a questa felice vicinanza e così molti dettagli si ispirano al mondo della natura, soprattutto nella nuova Park Room con il lampadario centrale realizzato con farfalle di vetro, i toni verde chiaro e crema, il parquet di quercia a lisca di pesce: è il luogo ideale, luminoso e raffinato, per il rito inglesissimo dell’afternoon tea.

La JW Steakhouse – che ospita anche la ricca prima colazione - sottolinea invece l’antico legame dell’hotel con l’America. Dal menù si possono ordinare ostriche, gamberoni alla griglia, straordinarie bistecche e la più celebre (meritatamente) cheesecake della City. Dopo cena ci si sposta al bancone del Bourbon Bar, dove gli appassionati possono scegliere tra una selezione unica di single barrel american whisky, oppure al più sofisticato Red Bar (per via del décor monocromo) per un signature cocktail realizzato con grande maestria.

Tra le novità più consistenti dell’hotel ci sono le due inedite Royal Suite, entrambe di 170 mq e vendute a 5mila sterline a notte, caratterizzate da una palette di colori caldi che replicano il ciclo delle stagioni di Hyde Park e decorate con opere d’arte e ceramiche scultoree. La Royal Mayfair Suite dispone inoltre di uno studio di totale privacy dotato delle migliori tecnologie per una produttiva sessione di lavoro mentre la Royal Hyde Park Suite ha anche una sala da pranzo che può accogliere fino a 10 persone. I due alloggi si aggiungono alla collezione di 40 suite interamente rinnovate: le Premium Park View, le Park View, le Executive suite e la “Howard Suite”, un omaggio a Howard Hartley, storico personaggio che lavorò in hotel per più di 30 anni.

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