«Ogni generazione deve affrontare problemi micro e macroeconomici diversi e so bene quanto sia difficile in questo periodo il mercato del lavoro. Una cosa però vi invidio, perché quando avevo la vostra età non c’era: la possibilità di volare nel mondo con pochi euro, grazie alle low cost, e di soggiornare ovunque spendendo poco, usando siti come Airbnb. Non lasciatevi scappare l’opportunità di vedere Paesi vicini e lontani con i vostri occhi, anche solo per un week-end».
Tra i consigli che Edoardo Caovilla, 40 anni, ha dato agli studenti del 6° Master in Luxury & Fashion management del Sole 24 Ore, intervenendo per raccontare la storia dell’azienda di famiglia e il suo ruolo di direttore generale e creativo, quello più accorato riguarda la necessità di viaggiare e di vedere con i propri occhi le varie parti del grande puzzle del mondo che definiamo globalizzato. «Internet è uno strumento utile e potente, ma non rinunciate all’esperienza diretta, vi servirà per la vostra crescita personale e professionale: non c’è argomento migliore durante un colloquio che parlare di ciò che si è visto girando l’Europa o le Americhe – ha detto Caovilla –. Se volete lavorare per un marchio del lusso, osservate la diversa distribuzione nelle città, entrate nei negozi e cercate di capire come i clienti cambino da Paese a Paese».
Edoardo Caovilla ha assunto un ruolo chiave nell’azienda di famiglia nel 2010: prima aveva fatto esperienze di lavoro in altri settori, a partire dalla finanza. Nel 2015 il fatturato è cresciuto del 35% a 40 milioni e l’obiettivo è di arrivare a 100 in 3-4 anni. Sul suo doppio ruolo, manageriale e creativo, ha spiegato: «Una volta molti stilisti vivevano in una torre d’avorio e, specie nel lusso, non guardavano conti e numeri. Non dico che oggi i ruoli si debbano per forza sovrapporre, ma sicuramente i creativi devono sapere di finanza e geopolitica».
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