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Lanieri innova il sartoriale made in Italy e cresce puntando sull’omnichannel

“Prendere le misure” si può fare lavorando sia a un progetto sia a dei revers: lo dimostra la storia di Simone Maggi e Riccardo Schiavotto, 33 e 33 anni, ingegneri passati alla sartoria con Lanieri, la loro azienda lanciata tre anni fa, dapprima solo sul web, ma che dal 2015 ha scelto di avere una declinazione anche “fisica” aprendo atelier, oggi quattro, a Milano, Roma, Torino e Bologna, oltre ad aver esordito con la prima sede oltreconfine, inaugurata di recente a Monaco di Baviera.

«La strada per una crescita importante era l’omnichannel – spiega Riccardo - . Pertanto, con il sostegno di Reda, che ha creduto da subito nel nostro progetto, abbiamo iniziato a portare offline la nostra offerta, che oggi dunque dà al cliente la possibilità di muoversi sia on sia offline per realizzare il suo capo sartoriale». Capo che è al 100% made in Italy, visto che i tessuti sono dei più importanti nomi italiani - dai cotoni Albini per le camicie, alla seta Mantero per le cravatte, e poi prodotti Reda, Loro Piana, Vitale Barberis Canonico, fra gli altri – e che viene realizzato da una decina di terzisti specializzati, soprattutto nei distretti di Veneto ed Emilia.

Lanieri funziona così: nella piattaforma online si caricano le proprie misure, con il supporto di un avanzato ma intuitivo tutorial, si scelgono i tessuti, che arriveranno poi in campioni con uno speciale kit a domicilio, si ordina. Se si desidera, si può passare in atelier per avere un eventuale supporto online, ma anche tutti i servizi della sartoria “fisica”. «Sembra un paradosso, ma il fatto di avere un punto vendita fisico favorisce gli acquisti online – aggiunge Simone –: ci si sente più sicuri, più seguiti».

Un esempio dei tessuti disponibili su Lanieri.com

Con prezzi che vanno dagli 80 euro di una camicia ai 1040 di un abito, una creazione Lanieri viene consegnata al massimo entro 3-4 settimane, e solo nel 10% dei casi sono richiesti piccoli aggiustamenti, forniti gratis.
La formula funziona, tanto che il 50% dei clienti ha già fatto un secondo acquisto, spesso più digitale rispetto al primo, grazie all’acquisita usabilità della piattaforma e a quel rapporto di fiducia costruito in negozio. E Lanieri si è di recente aggiudicato il Netcomm eCommerce Awards 2016 nella categoria abbigliamento&accessori, ex-aequo con Zalando: «Nel 2015 abbiamo fatturato circa 1 milione di euro e puntiamo a raddoppiare quest'anno. Anche nel primo trimestre 2016 siamo cresciuti del 300%», spiegano. Quest’anno, peraltro, sarà quello della prima espansione oltreconfine di Lanieri, che dopo la Germania proseguirà in Francia e Spagna.

Per il 30% le vendite di Lanieri già provengono dall'estero, fra gli ultimi mercati raggiunti si sono Stati Uniti e Nuova Zelanda, mentre molti contatti stanno arrivando da Hong Kong. In Italia, grazie ai dati che vengono raccolti online, Lanieri può conoscere al meglio i suoi clienti: «Quello di Milano è oggi il più “avanzato”, quello di Roma è più “sartoriale” e torna più spesso offline – spiegano -; il torinese sembra più diffidente verso le novità, e a Bologna abbiamo aperto perché dal sito vedevamo che molti accessi provenivano da lì».

In autunno Lanieri lancerà anche il cappotto su misura, mentre entro il prossimo anno sarà ampliata la gamma di tessuti e personalizzazioni, «ma senza rendere il tutto troppo complesso – concludono –. Siamo gli unici al mondo ad offrire un servizio del genere made in Italy, e vogliamo essere sempre più bravi a farlo».

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