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Marta Marzotto, addio all’icona fashion. La regina dei salotti…

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Marta Marzotto, addio all’icona fashion. La regina dei salotti scompare a 85 anni

Marta Marzotto. (Ansa)
Marta Marzotto. (Ansa)

«Ho molte cose da fare: idee, progetti, eventi». Marta Marzotto, scomparsa oggi a Milano a 85 anni, diceva così. Era vulcanica, termine che esce spontaneo dalla bocca di chi la conosceva. E, ancora: curiosa, generosa, brusca e dolce allo stesso tempo, dice chi le era vicina, «nipoti» - come li chiamava lei - che la circondavano di novità.

La biografia, di quelle da romanzo, ne comunica intraprendenza, gusto, talvolta per l’eccesso, amore per la vita e anticonformismo: nata a Reggio Emilia nel ’31, Marta Vacondio (questo il cognome da ragazza), crebbe a Mortara, nel Pavese. A un incipit condito di umiltà e fatica - raccoglieva il riso come mondina, con grandi sogni nel cassetto - seguì la carriera nella moda: prima come modista, poi come modella, forte di una bellezza dapprima grezza e poi sbandierata sulle passerelle.

Le luci definitive della ribalta e l’ingresso nell’alta società arrivano nel 1954 con il matrimonio con il conte Umberto Marzotto, esponente di una dinastia veneta di nobili e industriali che la nota a Venezia, dove lei presenziava a un evento di moda, e la fa contessa. L’ingresso nella famiglia Marzotto è per la giovane il primo tassello di una vita familiare ricca di affetti: Marta e Umberto Marzotto ebbero cinque figli tra cui Matteo Marzotto, oggi presidente di Fiera di Vicenza, e Paola, a sua volta madre di Beatrice Borromeo che ha affidato l’annuncio della morte della nonna su Twitter, con un’immagine e una frase affettuosa «ciao nonita», seguita da un cuore.

Ed è anche un biglietto di ingresso nel mondo “che conta”: l’entourage dei Marzotto spazia dai principi, Ranieri di Monaco e Grace Kelly, agli scrittori come Ernest Hemingway e Salvatore Quasimodo, dai politici agli industriali. Tutti accettano con gioia gli inviti alle cene della contessa a Palazzo Stucky, a Portogruaro, circondati da opere di Tiepolo e Pellizza da Volpedo, dalla musica, dal buon cibo e dai bei vestiti.

Onnipresente il legame con la moda, vera e propria passione per Marta Marzotto che codificò uno stile personalissimo e unico, fatto di lunghi caftani preziosi e colorati e di gioielli altrettanto d’impatto «da indossare a colazione, perché vanno visti con la luce», da qui il titolo dell’ultimo libro “Smeraldi a colazione” (2016), il secondo dopo “Una finestra su Piazza di Spagna” (1990) .

Il mondo che la affascinerà in modo profondo, e sotto molti aspetti, sarà quello dell’arte. Musa ispiratrice di Renato Guttuso, che la ritrasse in trentasette disegni denominati “Cartoline” e con il quale ebbe una lunga storia d’amore (e che lasciò poi per Lucio Magri), nei suoi anni romani Marta Marzotto conquistò a buon diritto il nomignolo di “regina dei salotti”. E non solo a Roma. Fortissimo il legame della contessa con la Costa Smeralda, dove le sue feste - alcune a bordo dello yacht dell’Aga Khan; un’altra, si dice, sul ponte di una nave da guerra mandata apposta dalla famiglia Gheddafi - lasciarono il segno in un immaginario fatto di lusso, tappeti orientali e celebrità internazionali.

«Ho un ricordo fino all’ultimo di grande ottimismo, di fame della vita, di voracità verso la vita - ha detto, ricordandola, il figlio Matteo -. Ha voluto sapere giorno per giorno le avventure di vita di ognuno di noi figli e dei nipoti. Ci ha sempre spronato ad andare avanti, faceva sempre il il tifo per nuove iniziative, per mettere a frutto i propri talenti».

Addio a Marta Marzotto

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