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Sul Lago di Garda il villaggio firmato dagli architetti star

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villa eden gardone

Sul Lago di Garda il villaggio firmato dagli architetti star

Quando Signa Holding, gruppo austriaco specializzato nello sviluppo di progetti immobiliari e retail di alto livello (anche in collaborazione con La Rinascente, e prossimamente a Bolzano), ha acquistato un lotto 78 mila mq a Gardone Riviera, sul Lago di Garda, l'intenzione era di realizzare un resort di lusso con un piccolo hotel e alcune ville private immerse in un grande parco.

Il progetto di Villa Eden Gardone, questo il nome del complesso, era stato inizialmente affidato al “Compasso d'oro” Matteo Thun, il quale ha progettato la Club House con nove suite, spa, ristorante, più un Landmark Building con quattro appartamenti privati. A questo primo sviluppo, si sono poi aggiunte altre 7 ville, affidate ad altri architetti, tutti famosi. David Chipperfield è stato scelto da René Benko, presidente di Signa, per progettare le sue due ville all'interno della tenuta, che l'architetto inglese ha disegnato con alti colonnati sulla facciata ispirandois alle tipiche limonaie del Lago di Garda. Altre due ville sono state disegnate da Marc Mark, architetto austriaco di Wattens, e da Richard Meier, Premio Prizker nel 2009. Ogni architetto ha lavorato in modo indipendente, ma nel rispetto delle linee guida del paesaggista svizzero Enzo Enea che ha d'altra parte posto pochi vincoli: niente giardini tipo campi da golf, niente recinzioni, rispetto degli ulivi, dei limoni e delle altre piante preesistenti sul terreno.

Le ville sono disposte su una collina, e godono tutte di una magnifica esposizione e vista sul lago. Hanno tre, quattro, cinque camere, piscina, palestra e zona benessere, terrazze e giardini, e un design contemporaneo, nuovo per la zona, che nobilita visivamente il territorio cosparso di ville storiche, tra cui l'eclettico Vittoriale di Gabriele D'Annunzio.

La prime due ville, una di Mark e l'altra di Chipperfield, sono finite, modernamente arredate e corredate di tutto punto, e sono disponibili per l'affitto, rispettivamente a 78 a 99 mila euro alla settimana, in pensione completa. Le residenze di Thun, più piccole, si possono affittare invece per 15-20 mila euro alla settimana, ma qui il design interno, che non è firmato Thun, non è raffinato come presupporrebbe l'involucro. Lo stesso vale per la Club House che ha sette suite (405-1980 €), spa con zona umida, palestra, piscina e un buon ristorante dove l'appassionato Christof Stiglitz, chef austriaco ex collaboratore di Nobu a Londra, prepara piatti regionali italiani, compreso un buon risotto giallo con ossobuco.

Unica nota stonata, in tale prestigioso insieme, sono quindi gli arredi, ingenui e anonimi nel presunto lusso, che avrebbero dovuto piuttosto rispettare le linee contemporanee e colte degli esterni. Senza testate dei letti con Swarovski incastonati, pelli di vacca argentate, vasetti di finta lavanda, specchi in cornici barocche e quadri stampati in serie, il risultato sarebbe davvero straordinario, perché il nuovo resort, nel suo complesso, ha il pregio di aver riunito e fatto lavorare a uno stesso progetto alcuni degli architetti più capaci e innovativi, in una delle località di villeggiatura più storiche e tradizionali d'Italia.

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