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Compagnia del denim accelera con jeans di lusso

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Compagnia del denim accelera con jeans di lusso

SERRA DE' CONTI (ANCONA) - Jeans che da capi casual per lavoro diventano tessuti e tagli pregiati rifiniti a mano per le linee donna del lusso contemporaneo made in Italy, anzi, made in Marche. È questo il passaggio che ha preso forma con il debutto sul mercato della prima collezione Pinko Jean creata dalla Compagnia del denim. Un sodalizio che affonda le radici nel 2008, anno in cui il marchio del gruppo Cris Conf di Fidenza acquisì la piccola jeanseria marchigiana, fondata negli anni Novanta e ancor oggi guidata da Alessandro Marchesi, anconetano doc con la passione per il denim nel sangue.

La Compagnia del denim di Serra de' Conti, che dall'ingresso nel gruppo emiliano ha abbandonato il contoterzismo (dopo aver lavorato per marchi come Dolce&Gabbana, Liu Jo, Patrizia Pepe) per concentrarsi sul brand proprio 2W2M, passa dunque alla produzione in licenza anche di jeans alto di gamma per la casamadre, con il nuovo marchio Pinko Jean. «La previsione per questa prima collezione, che chiuderà a fine settembre, è fatturare circa 3,5 milioni di euro con una distribuzione in 350 negozi», anticipa Marchesi. Che ha saputo trasformare un prodotto di massa in un capo di luxury grazie alla filiera di fornitura specializzata nella storica jeans valley del Metauro: i tessuti di prima qualità importati dal Giappone vengono trattati nel territorio con processi sartoriali unici, dai lavaggi con sassi alle tinture e fresature a mano.

«C'è un lavoro di ricerca enorme dietro ogni singolo modello di jeans e una cura maniacale di ogni dettaglio, perché il jeans è un capo vivo, una tela magica capace di raccontare chi sei e che fai, di dare emozioni, di diventare fashion senza mai perdere la sua originalità», sottolinea Marchesi, che nello stabilimento anconetano ha un team di 17 persone, oltre a una ventina di collaboratori tra lavanderie e laboratori esterni nella valle dei jeans e una trentina di agenti per la rete commerciale, 380 negozi oggi tra la linea uomo e donna 2W2M.

«Nell'acquisizione della Compagnia del denim abbiamo prima di tutto seguito la passione di chi, come Pinko, si ostina a non dare in outsourcing il lavoro di modelliste e sarte, nella convinzione che quel saper fare custodisca il valore aggiunto del made in Italy, la riconoscibilità a prima vista di un capo italiano senza neppure guardare l'etichetta, e quindi il segreto della nostra competitività», rimarca il presidente Pietro Negra, fondatore di Cris Conf. Il suo obiettivo è arrivare a una decina di milioni di fatturato in 3-4 stagioni con la nuova linea Pinko Jean, di fatto raddoppiando i numeri del marchio 2W2M.

Si deve a questi otto anni di integrazione con le regole gestionali del gruppo (da poco approdato nella piattaforma Elite di Borsa Italiana) il passaggio della Compagnia del denim «da atelier artigianale a azienda pronta ora ad affrontare i mercati internazionali– afferma l'ad Marchesi –, che vorremmo portare al 50% del fatturato, mentre oggi i due terzi del business sono ancora concentrati in Italia. Questa strategia è stata funzionale per posizionarci nelle principali vetrine italiane della moda, un trampolino di lancio verso quelle di tutto il mondo ».

La Russia sta crescendo molto, Svezia, Austria, Svizzera e Olanda sono le frontiere su cui il brand si sta sviluppando, complice il successo dell'ultima estrosa collezione ispirata al circo, riuscito connubio tra tradizione e innovazione che da sempre caratterizza i jeans creati a Serra de' Conti. Un viaggio tra passato e futuro esploso nel nuovo marchio di supernicchia Memorys Ltd, capsule di pezzi unici fatti di tessuti particolari, ricicli, sperimentazioni, che hanno attirato centinaia di curiosi negli stand di Pitti.

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