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A San Vito Lo Capo torna il Cous Cous Fest

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A San Vito Lo Capo torna il Cous Cous Fest

Può chiamarsi anche maftoul, burghul o tabbouleh ma si tratta in fondo della stessa pietanza: semola di grano, cotta a vapore, servita con un bouillon aromatico arricchito del sapore delle verdure di stagione, legumi, aromi e spezie, carne o pesce. Il cous cous è uno dei piatti glocal per antonomasia, capace di sposare, dall'Algeria alla Turchia, le caratteristiche del territorio e di legarsi profondamente alle tradizioni dei popoli locali.

Così è avvenuto anche a San Vito Lo Capo, la perla della provincia di Trapani, che nel corso dei secoli ha fatto i conti con le civiltà che hanno attraversato e dominato la Sicilia, tra cui gli arabi. A questa specialità – qui preparata prevalentemente secondo la ricetta tradizionale del territorio, con la zuppa di pesce – è dedicata la 19ma edizione del Cous Cous Fest, in programma dal 16 al 25 settembre. Una festa di sapori e civiltà che celebra il valore delle differenze con sfide di cucina, incontri e concerti, e che ha contribuito a rendere questa cittadina di case bianche e spiagge cristalline (tra le più belle di tutto il Mediterraneo) una destinazione amatissima.

Panorama di San Vito lo Capo (Trapani)

Due le competizioni in programma: il Campionato Italiano di Cous Cous Bia, con sei concorrenti selezionati attraverso un contest su tutto il territorio nazionale, ma soprattutto la Gara Gastronomica Internazionale, cuore della rassegna, alla quale parteciperanno dieci paesi del mondo all'insegna della multiculturalità e dell'integrazione culturale attraverso il cibo. Per la prima volta ci saranno anche l'Angola con chef Kitaba, uno dei cuochi emergenti più importanti dell'Africa e anche chef ufficiale dell'Angola a Expo Milano, e il Perù con Rafael Rodriguez, consulente di numerosi hotel e ristoranti.

L'Italia sarà rappresentata da due chef sanvitesi, Giorgio Graziano del ristorante il Ficodindia a San Vito Lo Capo e Antonino Grammatico, in forze a Castelluzzo. Per la Francia in gara ci sarà Mohammed Herbi, chef e patron del ristorante Le Grain de Folie, per Israele Ron e Leetal Arazi, al timone del ristorante newyorkese NYShuk, per le Mauritius torna lo chef Vinod Sookar, executive chef del Fornello da Ricci a Ceglie Messapica (Brindisi), una stella Michelin, e per la Tunisia ci sarà Nabil Bakouss, nella brigata del ristorante Joia di Milano, il tempio di alta cucina vegetariana guidato da Pietro Leemann. A completare il panel anche gli Stati Uniti, la Palestina e il Marocco, con la giovane chef El Aafyouny Ouafaa del team di cucina dell'hotel Danieli di Venezia.

Durante i dieci giorni della rassegna, San Vito Lo Capo si trasformerà in un vero e proprio villaggio gastronomico con oltre 30 ricette disponibili nelle tradizionali “case del cous cous”, insieme a tutti i dolci della tradizione siciliana. In programma anche numerosi show cooking di chef stellati, da Claudio Sadler a Giancarlo Morelli, da Luigi Pomata a Filippo La Mantia, talk e incontri con grandi personaggi del mondo enogastronomico, dalla foodblogger Chiara Maci alla chef e conduttrice Sonia Peronaci. E ancora concerti gratuiti con Alvaro Soler, Annalisa, Luca Carboni, Edoardo Bennato e Giusy Ferreri. L'edizione 2015 ha registrato numeri da record: 250mila visitatori, 60mila ticket di degustazione, 12mila litri di vino e 5 tonnellate di semola di grano duro.
www.couscousfest.it

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