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opening d’eccezione

Il Sereno, quel nuovo resort sul lago di Como che ha già conquistato i big della Silicon Valley

Inaugurare Il Sereno, sul Lago di Como con il matrimonio di Mr Spotify, e con Mr Facebook tra gli invitati, è stata una strategia vincente. Il resort che ha aperto i primi di agosto in sordina, si è ufficialmente presentato al pubblico il 28 agosto, quando tutta la stampa parlava delle nozze di Daniel Ek con Sofia Levander a Villa Pliniana, la dimora cinquecentesca di Torno dove si sono svolte cerimonia e feste con la famiglia e pochi amici della Silicon Valley, tra cui Mark Zuckerberg e signora. Nessun paparazzo ha però potuto rubare uno scatto del party e del concerto di Bruno Mars, perché la villa è sopraelevata a picco sul lago, quindi inaccessibile agli obiettivi più potenti, e preserva la privacy di chi abita i magnifici saloni con i soffitti a cassettoni dipinti, le corti, le terrazze.

Da sinistra, Mark Zuckerberg, Daniel Ek e Priscilla Chan Zuckerberg al Sereno

Proprietà della famiglia di petrolieri Ottolenghi, la dimora è stata restaurata (con 3 milioni di euro), affittata e annessa al nuovo hotel disegnato dentro e fuori da Patricia Urquiola, che della Pliniana ha curato invece solo gli arredi: pochi mobili di design, il fortepiano originale di Rossini, e qualche pezzo suo, come le due poltrone Crinoline sistemate a modi “palco reale” davanti al lago.

Villa e albergo fanno parte del nuovo resort della famiglia Contreras, il secondo dopo Le Sereno St Barths, ai Caraibi, entrambi Leading Hotels of the World. Luis Contreras, che sovrintende alla proprietà italiana, racconta che ci sono voluti cinque anni per realizzare il progetto, iniziato un po’ per caso, quando un cliente gli aveva parlato di un lotto in vendita sul Lago di Como. È partito per il sopralluogo, e si è subito innamorato del posto, oltre ad aver valutato le potenzialità del business sul mercato americano che adora la zona da quando George Clooney l’ha scelta per la sua villa. Così, ha concluso l’affare e sono cominciati i lavori.

Il risultato ora è un resort diverso dai soliti, con un villa storica e un hotel contemporaneo collegati da un sentiero panoramico oppure in motoscafo Riva, fatto su misura del proprietario, particolarmente alto di statura. Anche la struttura disegnata da Urquiola sembra sospesa sul lago, tanto è vicina all’acqua, ed è stata progettata con pareti vetrate e dehors generosi per immedesimarsi con il paesaggio circostante quando si sosta nei salotti o sulle terrazze, in piscina, sulla spiaggia privata o nella propria stanza con il balcone, le chaise longue, i separé per guardare senza farsi guardare.

Gli interni sono sobri, mai minimalisti, personalizzati con materiali vari e pregiati. Tessuti per le testate dei letti, boiserie, inserti in carta e rivestimenti in marmo, abat jour appositamente disegnate e fatte realizzare da Flos, rubinetti in acciaio satinato rosa, “color iPhone”, scherza Luis. Le docce sono extra large, e i cosmetici francesi sono offerti in flaconi abbondanti; sul piano dei lavabi è incorporato lo specchio ingranditore retroilluminato, molto moderno, ma nello stile rétro delle toelette per signore. Lo spazio comune è un unico grande salotto che si sviluppa in ogni direzione, dentro e fuori, con divani, poltrone e poltroncine, libri da sfogliare, e tra questi le “Architetture costruite di Atlante Terragni”, maestro del razionalismo italiano a cui si è ispirata l'architetta spagnola per Il Sereno.

La scala che conduce al ristorante

Al ristorante c’è Andrea Berton, ma solo un paio di volte la settimana, mentre ai fornelli c’è sempre il suo fidato Raffaele Lenzi, che sintetizza l’origine campana con la tradizione lombarda in piatti come il risotto giallo con polvere di porcini e genovese, un ragù bianco con molta cipolla, che nonostante il nome è tipicamente napoletano. Anche la cucina ha esordito con il pranzo di nozze Ek-Levander, per il quale hanno avuto carta bianca: capesante alla liquirizia, risotto con le olive e salmerino, controfiletto. E tutti hanno apprezzato, a detta di Berton.

«Era un gruppo fantastico», sostiene Samy Ghachem, managing director dei Sereno Hotels: «E Zuckerberg è l’ospite ideale». Cioè? «Ha colto e apprezzato subito l’essenza dell’hotel, che sta nella serenità del luogo, nella connessione diretta con il lago: nei dintorni, non c’è un posto più vicino all’acqua. Faceva colazione di fianco all’acqua e stava sempre all’aperto, contento, rilassato, apprezzando le bellezze che vedeva. Qui, il paesaggio fa parte integrante dell’arredo». Lo dice mentre Margherita, la bartender morettina con gli occhi che ridono, serve la sua versione del Pimm’s, classico drink londinese da lei reinterpretato con frutti di bosco e foglie di menta in macerazione, un’aggiunta di ginger beer e spuma di cetriolo in cima.

La piscina

«I nostri ospiti non si aspettano che gli spieghiamo come salutiamo al mattino, come rifacciamo i letti, come serviamo la colazione al mattino – continua Ghachem –. Il nostro compito invece è capirli, interpretare la loro idea di vacanza e le loro aspettative, fosse anche il gusto di un semplice succo di frutta. Non sono cose che si sanno a priori, si imparano nella relazione diretta. Secondo noi il vero lusso è connettersi più rapidamente possibile con gli ospiti, e assecondare le richieste». Come a dire che il vero lusso, oggi, consiste nella capacità di attivare in modo veloce ed efficiente una sorta di wi-fi tra esseri umani.

Il Sereno, Via Torrazza 10, 22020 - Torno (Como)
Doppie da 850 a 4000€
Villa Pliniana: 150.000 € alla settimana (si affitta solo per intero)
www.ilsereno.com

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