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dai istat

I saldi non trainano la moda: a luglio vendite in calo, -0,2% per l’abbigliamento e -0,4% per gli accessori

Non bastano le vendite di fine stagione a risollevare gli acquisti di moda e i consumi in generale. A luglio 2016, infatti, l’Istat ha rilevato, rispetto all’anno precedente, un calo dello 0,2% in valore degli articoli di abbigliamento e pellicceria e una flessione anche per le calzature, gli articoli di cuoio e da viaggio, dello 0,4%. Risultano stazionari, invece, i prodotti di profumeria e per la cura della persona.

La flessione complessiva dei consumi (-0,2% nell'anno) è dovuta ai prodotti non alimentari (-0,5% in valore e ancora di più in volume, -1,1%), mentre i prodotti alimentari crescono dello 0,5% in valore e diminuiscono dello 0,1% in volume. I soli gruppi di prodotti non alimentari in crescita sono giochi, giocattoli, sport e campeggio (+2,7%) e mobili, articoli tessili e arredamento (+0,6%).

Secondo Confesercenti, i dati Istat «sono preoccupanti: se nel corso degli ultimi mesi le vendite al dettaglio hanno continuato a registrare una tendenza alla stabilizzazione, a luglio assistiamo ad una vera e propria battuta d’arresto, in particolare dei beni non alimentari. E' significativo, inoltre, il calo in volume rispetto a luglio 2015 (-0,8%)», ha sottolineato l’Ufficio Studi economici dell’associazione.
«La possibilità di un rallentamento dei consumi nella seconda parte dell'anno sembra, dunque, confermata - prosegue la nota -. La frenata si concentra, in particolare, sul comparto dei beni durevoli e semidurevoli, confermando il clima di incertezza delle famiglie e delle imprese italiane».

La crisi dei consumi «dal 2012 ad oggi, ha bruciato 96mila imprese del commercio al dettaglio, con una perdita particolarmente drammatica per le imprese del commercio al dettaglio moda, che nello stesso periodo sono calate di 9.518 unità (-7%). Mentre ad agosto di quest’anno si contano 5.200 esercizi di vicinato in meno rispetto ad agosto 2015. Da questo scenario emerge, inoltre, che la Gdo registra nei primi sette mesi dell'anno una crescita del valore delle vendite di 0,9%, mentre le imprese operanti su piccole superfici un calo di -0,2% ed i negozi fino a 5 addetti addirittura un calo dell’1,3%: se continua la dinamica negativa, stimiamo, a fine 2016, una grave perdita di fatturato per il piccolo commercio».

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