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Max Mara, Xacus, Albini e Rosato a caccia nelle scuole

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Max Mara, Xacus, Albini e Rosato a caccia nelle scuole

Uno dei punti di forza delle scuole italiane di moda è da sempre il dialogo privilegiato con l’industria della moda e del lusso made in Italy. Oggi a caccia di talenti che siano portatori di un know how – quello produttivo e artigianale – che altrimenti rischierebbe di andare perduto, ma siano anche flessibili e in grado di interpretare le esigenze di un pubblico globale e digitalizzato: i Millennials (i nati dopo il 1980).

Un esempio di questo dialogo continuo e proficuo sono le collaborazioni sempre più numerose che legano aziende e scuole. Tra queste c’è il progetto Textile nato dall’incontro tra Max Mara, Istituto Marangoni e The Woolmark Company. Gli studenti dell’ultimo anno del corso triennale in Fashion design della scuola milanese sono stati chiamati a creare una mini collezione A-I 17-18 ispirata a cinque attitude di altrettante donne. Dietro la collezione, un lavoro di training da parte di Woolmark sul fronte della lana merino, della ricerca e della creazione dei capi da parte di Max Mara: un supporto concreto per gli studenti che hanno potuto entrare in contatto con due big del tessile-moda internazionale. Le vincitrici del contest, Martina Micci e Celeste Chiaramonte, avranno l’opportunità di fare uno stage di tre mesi rispettivamente da Max Mara e da Woolmark.

Lavorare fianco a fianco con gli studenti rappresenta per le aziende un importante momento di scambio di idee e competenze. Lo dimostrano Xacus e Albini, storiche realtà che nel 2016 festeggiano rispettivamente i propri 60 e 140 anni: hanno lanciato un capo in limited edition – la camicia 200 yrs, prodotta in cotone West Indian Sea Island in soli 1956 pezzi – in collaborazione con lo Iuav di Venezia e hanno avviato un laboratorio di progettazione sul tema della camicia al quale hanno partecipato gli studenti del corso di Design della moda dell’università veneziana.

Collaborazione “griffata” anche per Naba: l’accademia milanese ha avviato un progetto con Rosato. L’azienda del gruppo Bros Manifatture si è impegnata a sostenere i giovani talenti coinvolgendoli in un workshop con l’obiettivo di dare vita a una linea di piccoli accessori ispirati alle collezioni dei brand. In questo contesto gli studenti del triennio di Fashion design si sono “sfidati” in una competizione premiata con una borsa di studio del valore di 5mila euro, finanziata da Bros Manifatture. A vincere il contest è stata la cinese Wang Jianjun.

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