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Parmigiani Fleurier innova e punta su Stati Uniti e Cina

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Parmigiani Fleurier innova e punta su Stati Uniti e Cina

Il nuovo Tonda Chronor Anniversaire; Michel Parmigiani (a destra) creò la maison Parmigiani Fleurier nel 1996
Il nuovo Tonda Chronor Anniversaire; Michel Parmigiani (a destra) creò la maison Parmigiani Fleurier nel 1996

Una mostra unica nel suo genere per un traguardo importante. Parmigiani Fleurier ha scelto l’Italia per festeggiare il ventesimo anniversario, dando vita a Milano, presso Pisa Orologeria, nel quadrilatero della moda, a “Mechanical wonders”. Aperta fino al 14 novembre, la mostra raccoglie una selezione di pezzi unici della collezione Maurice Sandoz e al tempo stesso racconta il percorso della manifattura in questo ventennio.

Una mostra fortemente voluta dalla Fondazione Sandoz, realtà presente in diversi settori, dall’hotellerie alle telecomunicazioni fino all’orologeria con il marchio Parmigiani Fleurier. L’iniziativa vuole essere soprattutto un tributo alle origini italiane di Michel Parmigiani, presidente della maison.

Alla celebrazione dei 20 anni si è aggiunta la presentazione del Tonda Chronor Anniversaire, qualcosa di più di un segnatempo. Si tratta di un modello che racchiude un movimento cronografico integrato con funzione rattrapante, tra le complicazioni più raffinate. «Tutto nasce dalla costante capacità di innovare, sorprendere e di andare oltre i codici dell’alta orologeria. Produrre componenti inanimati e assemblarli al fine di generare un moto perpetuo che conferisca vita a un oggetto: fabbricare il tempo è qualcosa di magico», commenta Michel Parmigiani.

Una visione e un’abilità tecnica che sconfinano nell’arte. Capacità che negli anni 80 consentirono a Parmigiani di diventare curatore della collezione Maurice Sandoz e poi, il 29 maggio del 1996, di ricevere l’incarico da Pierre Landolt, presidente della Sandoz Family Foundation, di creare la manifattura. La maison ha saputo conquistare l’attenzione non solo del pubblico maschile (che vale il 60% delle vendite), ma anche di una clientela femminile, salita negli anni al 40%. Il tutto in un contesto di mercato diventato molto complesso.

«Il 2016 è stato un anno molto difficile per l’intero comparto, il cui rendimento è stato condizionato da fattori politici, economici e in più in generale dal clima d’incertezza in cui viviamo – commenta Gabriel Prêtre, membro del comitato di direzione della Fondazione Sandoz –. Una situazione d’instabilità destinata a protrarsi ancora nel medio termine, sebbene nel corso del 2017 ritengo possa esserci un’inversione di tendenza positiva».

Un appuntamento al quale Parmigiani Fleurier non vuole farsi cogliere impreparata. «Il 2017 sarà caratterizzato da un rinnovamento percepibile a tutti i livelli comprese le novità che saranno presentate a gennaio al Sihh di Ginevra – puntualizza Prêtre –. Attualmente siamo presenti in molti Paesi tra i quali Stati Uniti e Cina, mercati sempre più stimolanti in una logica di sviluppo».

Uno sviluppo che trova linfa vitale nel prodotto. Non poteva essere altrimenti per una realtà indipendente e giovane, se paragonata ad altri marchi, e che ha fatto dell’innovazione il tratto distintivo che le ha permesso di distinguersi nella fascia alta dell’offerta orologiera. Nel 2015, secondo le stime degli analisti di Vontobel, il fatturato di Parmigiani Fleurier è stato di 130 milioni di franchi svizzeri (circa 120,7 milioni di euro).

Tra i punti di forza della manifattura c’è la produzione verticalizzata. «Quando nel 1996 è nata la maison, abbiamo voluto renderla indipendente creando un polo orologiero che permettesse di sviluppare tutte le creazioni in completa autonomia – spiega Prêtre –. Tutto è realizzato internamente: dal quadrante alla cassa, fino ai movimenti. Le cinque società che costituiscono la manifattura, Atala, Les Artisans Boîtiers, Elwin, Vaucher Manufacture, Quadrance & Habillage, sono dedicate a Parmigiani Fleurier, ma offrono le loro competenze e i loro prodotti a una ristretta realtà orologiera. A distanza di 20 anni, l’arte e il talento di Michel Parmigiani si sono tradotti in 33 movimenti originali realizzati dalla maison». E tra 20 anni come sarà Parmigiani Fleurier secondo il suo fondatore? «Mi piace immaginarla appassionata, dinamica, tradizionale e innovativa», risponde Parmigiani.

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