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Milano Unica, per la P-E 2018 punta sul crossover per conquistare Cina…

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Milano Unica, per la P-E 2018 punta sul crossover per conquistare Cina e Usa

Nefertiti a Ibiza, Kazimir Malevich a Sorrento, Carlo Mollino a Teheran: un personaggio storico e un luogo vero, a sottolineare la bellezza degli incontri tra culture ed epoche diverse, ma anche la trasversalità geografica che oggi l’abbigliamento deve avere, rivolgendosi a un mercato globale. Sono questi i tre nuovi macro trend tracciati da Stefano Fadda, direttore creativo di Milano Unica, per la primavera-estate 2018.
«La leggendaria regina d’Egitto è stata immaginata a girovagare per le mondane vie ibizenche, l’artista russo è stato inviato al sud, nella calda luce campana e per finire l’architetto torinese Mollino è volato in Persia sulle tracce della cultura iraniana - spiega Fadda -. Si tratta di abbinamenti azzardati, che fanno sgranare gli occhi, sicuramente spregiudicati, ma non fini a se stessi».

E aggiunge: «Siamo convinti che la modernità non è un concetto astratto ma al contrario è tutto ciò che nasce da un insolito crossover, anche estremo, di linguaggi, esperienze, culture, personaggi di ogni latitudine di spazio e di tempo. Convinti che solo una contaminazione linguistica e visiva può portare a guardare con occhi nuovi alla tradizione manifatturiera».

Le tendenze P-E 2018, che vedremo concretizzarsi negli stand delle aziende che parteciperanno all’edizione invernale di Milano Unica, in programma dal 1 al 3 febbraio 2017 alla Fiera di Rho-Milano, rappresentano la risposta creativa alle esigenze del mercato. O, ancora meglio, al tentativo di definire quali saranno le future esigenze del mercato.

Il 2016 si chiude all’insegna dell’incertezza e allo stesso modo dovrebbe aprirsi il 2017: «La speranza è che le vendite delle collezioni invernali 2016/17 di abbigliamento vadano bene, contrariamente a quanto accaduto lo scorso inverno per via delle temperature troppo miti», spiega Ercole Botto Poala, presidente di Milano Unica. L’imprenditore sottolinea che «oggi si deve prendere atto di una vera propria rivoluzione nelle modalità di shopping dei consumatori, in Italia e all’estero».
I mercati stranieri rappresentano una voce importante nel fatturato delle aziende italiane del tessile. Ma lo scenario internazionale è incerto: «La Cina ha rallentato, ma c’è sempre più spazio per l’affordable luxury - continua Botto Poala - e per i brand cinesi che scelgono di impiegare tessuti e semilavorati made in Italy». Un capitolo a parte è quello legato agli Usa: «Una vera incognita - spiega Botto Poala, interpellato prima dell’esito delle elezioni presidenziali -; gli indicatori economici tra cui la disoccupazione e il prezzo del petrolio, entrambi bassi, suggeriscono un potenziale importante».

Quella di febbraio sarà l’ultima edizione di Milano Unica a seguire il “vecchio” calendario: «D’accordo con gli altri soggetti coinvolti nel Comitato per la moda italiana abbiamo anticipato le date della fiera da settembre a luglio. Sarà un’occasione per intercettare i grandi gruppi stranieri e per dare maggiore spazio alla donna. Insomma: per cercare di rispondere al cambiamento di cui parlavamo prima».

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