Entro fine anno inaugurerà quattro nuovi negozi in Spagna, da 1.500 e 3mila metri quadri ciascuno, due a Granada e due a Barcellona. E nel 2017 saranno avviati altri quattro grandi punti vendita, sempre in Spagna. Capri, società napoletana che fa capo a Nunzio Colella, rafforza la presenza dei marchi Alcott e Gutteridge nella penisola iberica con un investimento di 20 milioni.
«Fino a oggi abbiamo avuto una presenza all'estero a macchia di leopardo – spiega il fondatore di Capri –. Ma d'ora in avanti si cambia: scelte le piazze più interessanti, le presidieremo con una struttura pesante». E aggiunge: «Noi siamo cauti, ma quando crediamo in un progetto, lo affrontiamo in grande».
Si parte dalla Spagna. «Paese che ci è vicino geograficamente e per costumi – precisa Colella – e poi, è stimolante raccogliere la sfida di colossi come Zara, proprio in casa». Un pò scherza un pò non, il fondatore di Capri, azienda con sede a Nola che è nata nel 1988 da una precedente attività nel settore del commercio di abbigliamento nel centro storico di Napoli. Capri lancia il marchio Alcott per una linea di abbigliamento molto giovane (da 16 a 30 anni), approdando sul mercato del fast fashion, per uomo e donna, con prezzi competitivi. A questa si aggiuge negli ultimi anni la linea “premium” che raggiunge un target più adulto, alla ricerca di un abbigliamento formale. Nel 2001, Nunzio Colella, amministratore e fondatore della Capri, rileva il prestigioso marchio Gutteridge e il suo storico negozio in via Toledo: dopo aver riscosso molto successo dal dopoguerra in poi, anche grazie a un'antesignana vendita per corrispondenza dei capi da uomo in stile inglese, il brand era in fase di declino, non essendoci eredi interessati a continuare l'attività. Lo stesso Colella lo rilancia e lo riposiziona sul mercato, impegnandosi a rispettare il più possibile lo stile e l'immagine iniziale.
Capri cresce. Oggi conta 1.300 dipendenti, e si avvia al traguardo di un fatturato 2016 di 300 milioni. Inoltre, con l'apertua di 15 nuovi negozi in Italia e le prossime inaugurazioni in Spagna raggiungerà quota 120 negozi monomarca a gestione diretta. Tra questi alcuni in location prestigiose come a Roma, in via del Corso, Milano in Corso Garibaldi e via Dante, Firenze in piazza della Signoria e Napoli. Si aggiungono poi 40 punti vendita “affiliati” (gestiti totalmente da partner che pagano il venduto) e 20 in franchising all'estero.
«Continueremo a investire e crescere per rafforzare la rete di vendita in Italia e all'estero», precisa Colella il quale si sbilancia fino a prevedere per fine 2017 un fatturato a 350 milioni, in crescita di circa il 30% rispetto all'anno precedente, confermando il trend degli ultimi anni.
La sede principale resta a Nola, all'interno del Cis e dell'Interporto. Qui la famiglia Colella al completo segue i lavori: Nunzio al timone, sua moglie, Anna, si occupa dell'amministrazione, i figli Salvatore di 38 anni è l'esperto di innovazione, Francesco di 32, cura collezioni, marketing e comunication. A chiudere ci sono le figlie Marianna e Veronica a gestire il mercato e-commerce. «Al Cis – aggiunge Colella – siamo in un'isola felice, con servizi, trasporti e spazio disponibili». Ma c'è un'esigenza che l'imprenditore non riesce a soddisfare: trovare giovani formati per il settore moda. «Ci vorrebbe una scuola – conclude – ma i giovani preferiscono emigrare abbagliati dalle griffe».
In Italia resta la direzione aziendale e una piccola quota (10%) di produzione, tra Campania e Toscana, di capispalla e camicie da uomo per Gutteridge. La quota più significativa viene realizzata fuori dall'azienda e all'estero: 60% in Cina e 30% in India. Portare la produzione in Italia? Colella per ora lo esclude. E commenta: «Abbiamo bisogno di grandi fabbriche *che ci assicurino con puntualità merce di qualità».
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