Arriva il “codice” di condotta per le passerelle, con tanto di regole scritte su certificati medici, età e obbligo scolastico, taglie (minime) e orari di lavoro, voluto da Kering e Lvmh, i due colossi francesi del lusso che hanno deciso di imporlo a tutti i loro marchi, augurandosi poi «di ispirare l'intero settore a fare altrettanto». Le sfilate della moda donna a Milano, dal 20 al 25 settembre, saranno il primo banco di prova della “carta per il benessere delle modelle e dei modelli”.
Questa carta, valida in tutto il mondo, incarna gli elevati standard di integrità, responsabilità e rispetto - spiegano i due gruppi - verso le persone interessate. Oltre a dedicare una speciale attenzione nel garantire le buone condizioni di lavoro per le modelle e i modelli, definisce come prioritari questi 5 impegni:
1. I marchi di entrambi i gruppi si impegnano a collaborare esclusivamente con modelle e modelli che siano in grado di presentare un certificato medico valido attestante lo stato di salute e idoneità al lavoro, rilasciato nel corso dei sei mesi che precedono il servizio fotografico o la sfilata.
2. Tutti i marchi appartenenti a Kering e a Lvmh si impegnano a escludere dai requisiti di selezione la taglia 36 per le donne e la 46 per gli uomini: le agenzie di casting dovranno presentare modelle che vestano almeno la taglia 38 e modelli che non portino meno della 48. Per un'ulteriore garanzia di benessere di indossatrici e indossatori, i marchi saranno tenuti a mettere a loro disposizione uno psicologo/terapeuta durante l'orario di lavoro.
3. Non potranno essere ingaggiati modelle e modelli di età inferiore ai 16 anni per rappresentare adulti nelle sfilate o nei servizi fotografici.
4. Le modelle e i modelli di età compresa tra i 16 e i 18 anni dovranno osservare regole specifiche:
- non potranno lavorare tra le 22.00 e le 6.00.
- la presenza di un accompagnatore o tutore nominato dall'agenzia (che potrà essere un genitore della modella/o) è obbligatoria per le modelle/i di età compresa tra 16 e 18 anni, e le modelle/i che non hanno ancora raggiunto la maggiore età dovranno essere alloggiate/i nella stessa struttura dell'accompagnatore o tutore.
- i marchi devono richiedere alle agenzie di assicurare che le modelle/i assolvano i propri obblighi scolastici.
5. Le modelle/i devono avere un interlocutore diretto al quale poter formulare un reclamo in caso di controversia con un'agenzia di moda, un direttore casting o un marchio (sarà quindi necessaria la nomina di una persona di riferimento o l'istituzione di un centralino dedicato)
La carta sarà adottata ufficialmente durante le prossime settimane della moda. Un gruppo di monitoraggio, composto da rappresentanti dei marchi, agenzie e modelle/i, si riunirà annualmente (ogni sei mesi per il primo anno).
Il primo Paese a imporre dei limiti alle modelle superskinny era stato proprio l’Italia, già nel 2006, undici anni fa, quando fu deciso di non far sfilare ragazze dall’indice di massa corporea (un rapporto fra peso e altezza) inferiore a 18,5 e di età inferiore a 16 anni. Anche Israele e Spagna hanno nel tempo imposto limiti analoghi.
A maggio scorso, poi, è stata la Francia, patria dei due gruppi del lusso, ad allinearsi a queste linee guida, con una legge che impone alle modelle di presentare un certificato di buona salute, con l’indicazione del loro Indice di massa corporea, per poter lavorare. E dal 1 ottobre, sempre in Francia, le foto digitali alterate per far apparire più magre le modelle dovranno riportare la speciale dicitura “photographie retouchée” (foto ritoccata). La legge è particolarmente severa, però i trasgressori possono incorrere in una multa fino a 75mila euro e rischiano fino a sei mesi di carcere.
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