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Lazzari Store, come un’azienda di famiglia è riuscita a sorpassare i big su Facebook

Gli ingredienti della classica “storia italiana” ci sono tutti: una famiglia, un laboratorio a due passi dal campanile del Paese e affacciato su un giardino dove si confezionano abiti in modo “slow”.

È una storia che nasce a San Bonifacio, cittadina di 21mila abitanti in provincia di Verona, dove negli anni Ottanta la famiglia Lunardi inizia la sua attività di terzista e poi, nella decade successiva, quella della “delocalizzazione”, decide di superare il calo del lavoro lanciando un suo marchio e mantenendo la produzione interamente in Italia. Il nome del marchio, Lazzari, è il cognome della mamma, e oggi che l’azienda è cresciuta, con quattro negozi in Veneto (a San Bonifacio, Verona, Padova, Bassano del Grappa) e un e-store, Alice (37 anni) e Nicola (31) hanno preso in mano l’esperienza dei genitori per portare l’azienda nel futuro.

«Sono cresciuta insieme a mia nonna che stava con me quando i miei genitori erano in laboratorio – racconta Alice, direttrice creativa di Lazzari –. Era una sarta e la mia passione è nata grazie a lei». Oggi è Alice a disegnare le linee di abbigliamento e di accessori, realizzate dai 14 dipendenti dell’azienda di famiglia e in parte in laboratori collocati nel raggio di 30 km, «per controllare da vicino la qualità del lavoro». Ha collaborato anche con illustratrici internazionali, l’ultima è Jennifer Bouron, per quelle stampe girly che rendono riconoscibile il marchio Lazzari e si occupa sia dell’immagine dei negozi – «siamo una mini-catena, il format è lo stesso ma si distinguono per i dettagli», spiega – sia di quella del marchio nel mondo digitale: gli shooting dei look vengono fatti in azienda, come la post produzione, in un ufficio adiacente il laboratorio. «La nostra sfida è tradurre in pixel la qualità dei nostri capi, che online non si può toccare con mano», aggiunge Alice.

L’interno di un negozio Lazzari

Un approccio ideale per espandersi nel mondo digitale, obiettivo che assorbe al momento la gran parte delle energie in azienda: «Abbiamo iniziato con l’e-commerce circa 5 anni fa, usando una piattaforma preconfezionata che però aveva molti limiti – racconta Nicola, che si occupa delle vendite e del marketing online –. Ora stanno arrivando i primi risultati, tanto che l’e-store oggi è il nostro quinto negozio». Un negozio che oggi genera il 20% del fatturato ed è cresciuto del 30% nell’ultimo anno, sempre più apprezzato anche all’estero, da quegli stranieri che magari compravano Lazzari durante una gita a Verona ma che tornati a casa ne dovevano fare a meno. Anche una mirata strategia social sta premiando le vendite di Lazzari, che oggi su Facebook ha oltre 111mila fan, superando così marchi più noti come Brunello Cucinelli (72mila), Blumarine (96mila) e Iceberg (107mila). «Facebook ci consente di entrare in contatto in modo mirato con le nostre potenziali clienti», spiegano Nicola e Alice.

«Credo che le persone si stiano stancando dell’approccio fast fashion – aggiunge Alice - cioè di comprare un capo e gettarlo dopo una stagione. La qualità e la cura del dettaglio sono e saranno sempre la nostra prima preoccupazione».

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