Per la stampa indiana, quello fra la star del cricket Virat Kohli e la diva di Bollywood Anushka Sharma, lo scorso dicembre, è stato il matrimonio dell’anno. Le foto, rimbalzate sugli account social da diversi milioni di follower dei due sposi, sono state scattate a Borgo Finocchieto, resort di lusso nella campagna senese e uno degli indirizzi preferiti per i “destination wedding”, le nozze a cinque stelle degli stranieri che scelgono l’Italia per organizzare eventi da favola.
A identificare i numeri del settore è il report “Destination Wedding in Italy” del Centro Studi Turistici di Firenze, che ha raccolto le esperienze di oltre 1.500 professionisti del matrimonio, fra aziende di wedding planner, catering e proprietari di location: nel 2016 (dato più recente) il giro d’affari è stato di 440,8 milioni di euro, con 1,368 milioni di presenze e 8.085 eventi, tutti numeri in aumento rispetto all’anno precedente. In crescita anche il numero medio di invitati (50,5 contro i 47 del 2015) e la spesa media per evento (54.516 euro rispetto a 53.998).
Le nozze dei divi indiani confermano che la Toscana è la regione più amata (con il 31,9% degli eventi), seguita da Lombardia, Campania e Veneto, soprattutto dagli sposi britannici e statunitensi, che da soli costituiscono il 49% del mercato. I britannici, in particolare, sono quelli che spendono di più, 59mila euro, e invitano più ospiti (54), mentre gli americani, anche se sono la seconda nazionalità per presenze e spesa complessiva, sono quelli che investono di meno nella celebrazione, in media 45mila euro. «La Toscana è la meta dei sogni soprattutto grazie ai libri e ai film che ne hanno raccontato le atmosfere e i paesaggi a quelle nazionalità – spiega Gianfranco Lorenzo, responsabile studi e ricerche del Centro –. Tuttavia, qualcosa sta cambiando: gli sposi chiedono sempre più spesso ai planner delle location più particolari, dei paesaggi meno noti. Ed è per questo che le regioni del sud, soprattutto Puglia, Sicilia e Campania, sono sempre più richieste».
In evoluzione è anche la stagione preferita dagli stranieri per le nozze, perché se il periodo fra giugno e settembre è ancora il più amato, stanno aumentando le richieste per eventi organizzati in inverno. Proprio come hanno fatto gli sposi indiani: «Il mercato si sta espandendo anche a nuove fasce di reddito, dunque anche a chi è più sensibile al fattore prezzo –prosegue Lorenzo –. Se la “bassa stagione” si sta popolando è anche grazie alle nuove nazionalità che si affacciano sull’Italia, come i cinesi e in generale gli asiatici». Finora, la location preferita è stata il luxury hotel (con il 42% delle preferenze), ma sono in aumento le richieste per luoghi con una valenza storico-culturale, «come borghi, castelli e ville del Cinque e Settecento, meglio se immersi in un magnifico paesaggio», nota Lorenzo.
Se il 2018 sembra già un anno di crescita almeno del 5% del business, è anche per un altro motivo: «I wedding planner ci hanno detto di essere sempre più spesso contattati anche per organizzare feste di separazione, in cui una coppia si dice ufficialmente addio davanti a parenti e amici». Potere pacificante delle nostre colline.
© Riproduzione riservata