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Sfilata unisex firmata Bailey per Burberry

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FASHION WEEK

Sfilata unisex firmata Bailey per Burberry

Uno dei cuori gonfiabili  “disseminati” per Londra da Anya Hindmarch
Uno dei cuori gonfiabili “disseminati” per Londra da Anya Hindmarch

LONDRA - È stato un autentico canto del cigno quello di Christopher Bailey, lo stilista che ha reinventato Burberry e ora si appresta a uscire di scena, dopo 17 anni e senza che sia stato annunciato il nome del successore. La collezione autunno-inverno 2018-19 presentata durante la London fashion week, si ispira all’arcobaleno, storico simbolo della comunità Lgbtq (acronimo di “lesbian, gay, bisexual, transgender, queer”). Righe multicolore su felpe, borse, giacconi, cappelli e trench e il classico check di Burberry rivisto e corretto con i colori, appunto, dell’arcobaleno, per una sfilata “co-ed”, in cui hanno cioè sfilato sia la collezione donna sia quella uomo.

Bailey ha voluto lanciare un messaggio di inclusione e tolleranza. «L’arcobaleno è un simbolo di gioia – ha spiegato il designer –. Non c’è mai stato un momento storico più importante per dire che la nostra forza sta nella nostra diversità e nella nostra creatività». Per il gran finale della sfilata Cara Delevingne è scesa in passerella con un lungo mantello regale di pelliccia ecologica a righe arcobaleno, con all’interno una fodera in classico check Burberry. La prima persona ad alzarsi per applaudire Bailey è stata Anna Wintour, direttrice di Vogue America, e tutti i presenti hanno seguito il suo esempio tributando al designer una vera standing ovation.

La Wintour era in prima fila anche per la sfilata di JW Anderson, dando credibilità alle voci che danno il designer irlandese come candidato alla posizione di Bailey. Si è fatto però anche il nome di Kim Jones (ex Vuitton) e Phoebe Philo (ex Cèline). Nel frattempo Anderson ha riunito per la prima volta le collezioni uomo e donna mandando in passerella abiti giovani, eclettici e coloratissimi, completati da sneaker Converse fluorescenti.

Sfilata unica per uomo e donna anche per un altro irlandese, Paul Costelloe, che ieri ha mandato in passerella una collezione ispirata alla tradizione, con tweed classici e tailoring rigoroso. Tradizione in prima linea pure per Pringle of Scotland, che ha presentato una collezione di capi di lana fatti a mano ispirati ai colori del paesaggio scozzese e decorati con scaglie di agata. Mantelli scuri rivelano all’interno colori brillanti, mentre con un tocco inusuale la leopard print viene abbinata al classico diamante argyle.

La settimana della moda di Londra si conclude oggi e passa il testimone a Milano (si veda l’articolo accanto): 80 i designer presenti, per 47 sfilate, 28 presentazioni e 32 eventi. Il tema di quest’anno è stato Positive Fashion, per celebrare il ruolo che la moda può avere nel cambiare il mondo, promuovendo la tolleranza, bandendo ogni forma di abuso e incoraggiando la sostenibilità.

Secondo il British fashion council (Bfc), che organizza le fashion week londinesi, nel 2017 in Gran Bretagna le vendite di abbigliamento donna sono aumentate del 2,9% a 28,1 miliardi di sterline e si prevede arrivino a 28,7 miliardi entro il 2021. La moda uomo rappresenta il 26% del mercato totale ma cresce a un ritmo più rapido della donna, con un incremento, lo scorso anno, del 3,5 per cento. Molto alta l’incidenza delle vendite online, arrivata nel 2017 al 24 per cento.

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