Una buona notizia, la conferma della ripresa dell’industria degli orologi. E un interrogativo, l’andamento di Baselworld nuovo formato. Il maggior salone mondiale di orologi e gioielli, aperto sino al 27 marzo, ha preso il via ieri a Basilea con la conferenza stampa degli organizzatori.
«Abbiamo scelto la concentrazione per continuare a svilupparci», ha detto Sylvie Ritter, direttore generale della manifestazione, ricordando che cinque dei sei più importanti marchi a livello globale sono tra i partecipanti di Baselworld 2018. Precisazioni doverose, visto che quest’anno gli espositori sono tra 600 e 700, contro i 1.300 del 2017 e che è passato da otto a sei giorni. Le critiche alla manifestazione sono centrate sui prezzi alti degli stand e su una visibilità non più adeguata.
Quanto alle dinamiche del settore, i dati sull’aumento dell’export di orologi svizzeri (+12,8% nei primi due mesi del 2018, si veda anche Il Sole 24 Ore di ieri) hanno rafforzato il trend di ripresa del 2017 (+2,7% annuale, a 19,9 miliardi di franchi, 17 miliardi di euro). Il polo orologiero elvetico rappresenta il 50-60% del fatturato mondiale del settore. Per Jean-Daniel Pasche, presidente della Federazione dell’industria orologiera svizzera, l’incremento finale dell’export nel 2018 sarà superiore a quello del 2017.
Intanto a Basilea è iniziato il fuoco di fila delle presentazioni. Bulgari, in portafoglio al colosso francese Lvmh e guidato dal ceo Jean-Christophe Babin, ha presentato tra l’altro il quarto record con Octo Finissimo Tourbillon Automatico per il pubblico maschile e Lvcea Tubogas e Lvcea Skeleton per il pubblico femminile. Lavorando con la base del movimento Finissimo Tourbillon lanciato nel 2014, il meccanismo di Octo gestisce la carica automatica in termini innovativi. Lvcea ha per la prima volta il bracciale Tubogas, che richiama la gioielleria Bulgari. Lvcea Skeleton e introduce una nuova complicazione.
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