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Gimcana tra le sculture di Mirò

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Gimcana tra le sculture di Mirò

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Lo hanno scritto in molti, a partire da Wwd, il quotidiano della moda più letto al mondo. La cruise che ha sfilato lunedì a Saint-Paul de Vence – tra i più affascinanti borghi della Provenza e dell’intera Europa – è stata la più bella collezione di Nicolas Ghesquière da quando, nel 2013, fu nominato da Louis Vuitton direttore creativo della donna. E pensare che fino a qualche mese fa, avvicinandosi la scadenza del contratto con la maison del gruppo Lvmh, erano circolate voci su una sua possibile uscita. Poi l’annuncio, il 24 maggio, del rinnovo.

Che lo stilista sia perfettamente a suo agio nel ruolo lo si è capito dall’esplosione di creatività vista a Saint-Paul de Vence. E che Ghesquière goda del pieno sostegno di Vuitton lo si è compreso dall’allestimento e dalla presentazione, a sorpresa, di una collaborazione con Grace Coddington, per decenni tra le più strette collaboratrici di Anna Wintour. La sfilata non avrebbe sfigurato come spettacolo in cartellone a un festival teatrale o musicale, come quello, imminente, di Aix-en-Provence: lo show si è svolto alla Fondation Marguerite et Aimé Maeght, piccolo grande museo inaugurato nel 1964. Non un semplice museo: si tratta di un edificio creato da Josep Lluìs Sert (l’architetto al quale Joan Mirò fece disegnare il suo studio), immerso nelle colline dietro a Nizza. Le opere di artisti come Alexander Calder, Georges Braque, Marc Chagall, solo per citarne alcuni, sono all’interno e all’esterno. Ghesquière ha fatto sfilare le modelle nel labirinto creato da Mirò, mentre la musica veniva dalla corte Giacometti, con una performance live dell’artista francese Woodkid e una lettura di brani dell’autobiografia di Grace Coddington da parte del premio Oscar Jennifer Connelly.

La magia di uno show come quello di Saint-Paul de Vence sta nell’osmosi tra arte, moda, musica e natura e in questo senso le sfilate diventano arte contemporanea. Per nulla effimera: grazie a internet lo spettacolo è stato visto e verrà visto da milioni di persone. È quasi secondario sapere se tutto ciò che è andato in passerella arriverà nei negozi: anche chi non desidera – o non può per ragioni di budget – acquistare abbigliamento e accessori Vuitton, può avere accesso a un universo creativo che unisce influenze diverse, come dimostra la collaborazione tra Ghesquière, originario del nord della Francia, e Grace Coddington, simbolo dell’approccio americano alla moda.

Gli accessori che ha disegnato per Vuitton sono ispirati alla sua passione per i gatti e saranno in vendita da ottobre, insieme al ricchissimo guardaroba immaginato da Ghesquière. Fatto di abbinamenti tra materiali e capi e di spunti creativi che un designer meno generoso avrebbe centellinato su più collezioni. L’affinità elettiva tra lo stilista e Vuitton sta anche nel non risparmiarsi. Vale per entrambe le parti: massimo investimento creativo ed economico per il massimo risultato. Negli ultimi cinque anni pret-à-porter e pelletteria sono cresciuti «a ritmi senza precedenti», hanno fatto sapere dalla maison in occasione del rinnovo del contratto, e nel 2017, secondo gli analisti di Bernstein, il fatturato ha sfiorato i 10 miliardi, record assoluto nel mondo del lusso.

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