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Boom di corsi digitali per piccoli creativi tecnologici (soprattutto in…

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Boom di corsi digitali per piccoli creativi tecnologici (soprattutto in campagna)

Se Bruno Munari avesse inaugurato i suoi laboratori per bambini oggi, invece che nel 1977, vi avrebbe probabilmente inserito un corso per creare videogiochi. «Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare», scrisse Munari, che avrebbe visto nella tecnologia una declinazione della fantasia, capace di alimentare i neuroni dei piccoli invece di spegnerli. Sono sempre di più i genitori che superano il timore di vedere il proprio figlio incollato per ore davanti al pc o al tablet anche oltre i mesi scolastici e lo iscrivono a un corso estivo di robotica o tecniche per creare video su Youtube. Meno pallone e più coding, insomma, in nome della creatività contemporanea, per summer camp che in termini di “sold out” fanno concorrenza ai concerti più attesi della stagione.

Eppure, forse per il latente senso di colpa di impegnare i piccoli davanti a uno schermo invece di farli correre nei prati, questi campus digitali sono molto attenti a offrire momenti “reali”, tanto che, insieme al kit per costruire il proprio droide si forniscono palloni e tende per dormire sotto le stelle. Molti di questi “digital summer camp” sono peraltro organizzati in contesti quasi rurali, in antiche cascine rinate come hub creativi, oppure in scuole di città umbre dove, a corso finito, si può girare per i centri storici di pietra antica. Questo è il caso di Kidsbit, piattaforma nata a Perugia che per tutto l’anno promuove l’uso creativo della tecnologia per bambini e che fino al 10 agosto propone campi per bimbi dai 7 anni: in sei scuole fra Perugia, Foligno e Terni, si sta insieme «per raccontare storie usando robot, programmare videogiochi, studiare da Youtuber, realizzare oggetti con stampa 3d per poi hackerarli con componenti elettroniche», come si legge nel sito.

Una delle superstiti antiche ville agricole del Veneto, oggi sede dell’incubatore di start up H-Farm, offre la perfetta atmosfera per i summer camp di Sparx: dai 5 anni e fino al 7 settembre, si possono frequentare 77 corsi, dalla progettazione di un videogame alla creazione di mondi su Minecraft e di oggetti elettronici ispirati a Star Wars. Anche i genitori più scettici cederanno di fronte al programma che prevede gite in barca nella Laguna di Venezia, gare di calcetto e, culmine del dialogo fra epoche, una visita al museo di Quarto d’Altino con i suoi reperti preistorici.

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