Forse ha trent’anni, forse ha tre figli. Forse quello non è il suo vero nome. “Forse” è la parola che più spesso si associa alla vita di Ri Sol Ju, la compagna del presidente nordcoreano Kim Jong-un. Con il quale è sposata forse dal 2009, forse dal 2012.

Ma una cosa è certa: la giovane e bella first lady asiatica ha una visibilità che le signore che hanno avuto il suo stesso ruolo prima di lei potevano solo sognare. Le mogli del padre di Kim, per esempio, non sono mai apparse in pubblico.

Non che di Ri Sol Ju si sappia molto, appunto. Ma il fatto che dal 2012, l’anno della sua prima uscita ufficiale a fianco del marito, la sua presenza sia discreta ma costante ha un significato squisitamente politico per un regime rigidamente codificato come quello di Pyongyang. La concessione alla moglie di mostrarsi al mondo fa parte della strategia di distensione del dittatore nordcoreano: a sostenerlo c’è anche il fatto che dall’aprile scorso l’agenzia di stampa ufficiale del Paese non si riferisce a lei solo come “compagna”, ma come “venerabile first lady” ogni volta che la cita.

Distensione sì, ma certo di strada da fare ce n’è per sfiorare il club globale delle first lady più importanti del pianeta, di cui si conosce quasi ogni dettaglio della vita, fin dall’infanzia. Di Ri Sol Ju, invece, non solo le notizie sono scarse, ma tutto quello che si conosce proviene dai canali ufficiali del regime o dall’intelligence sudcoreana: da quest’ultima fonte viene la notizia, per esempio, che sarebbe figlia di un professore e di una ginecologa. Si dice anche che abbia studiato canto in Cina e che abbia viaggiato in Corea del Sud nel 2005 come cheerleader, durante un campionato di atletica.

Non si sa bene neppure come sia avvenuto l’incontro con il futuro marito (forse, a un concerto nel 2010). Ma per lei la vera vita, comunque, inizia nel 2011. In occasione dei funerali del suocero, una ragazza appare acanto a Kim Jong-un. Nessuno sa chi sia, forse una sorella o una cugina. Solo un anno dopo, ecco l’occasione che la presenta al mondo: una parata da mille e una notte? No, l’inaugurazione di un parco divertimenti a Pyongyang, in una cornice di polpi di plastica. E così, dal 2012 la Nord Corea inizia a considerarla la compagna del capo.

Ri Sol Ju esiste solo accanto a Kim Jong-un. Nessuna di quelle foto così tipiche per una first lady (l’inaugurazione di una scuola, di un ospedale, l’accoglienza alle colleghe) la vede protagonista. Accanto a lui, ma sempre a distanza, quasi di sicurezza. Abiti color pastello che non spiccano mai accanto alle uniformi monocromatiche di lui, niente trucco né gioielli. Eppure, pare che sia stata anche fotografata con borse di Dior e Chanel.

Dei suoi figli si ipotizza l’esistenza, forse in numero di tre. Nel 2016 è sparita per qualche mese, si dice per non farsi vedere incinta del terzo figlio, che, forse, è un maschio dopo, forse, due femmine. Almeno una dovrebbe essere una bambina, secondo quanto riportato dalla ex stella della Nba Dennis Rodman, amico di Kim Jong-un, che ha detto di aver incontrato in uno dei suoi viaggi in Nord Corea la seconda figlia della coppia, chiamata Ju-ae.

Forse, ancora una volta, il nuovo status di “venerabile” first lady potrebbe aprire le porte del mondo anche alla giovane Ri Sol Ju. E se il regime sopravviverà a se stesso, incontreremo il suo volto per lunghi anni. Più che una first lady, una regina. Forse.

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