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Sneaker, boom di reseller di modelli rari. Il mercato mondiale verso i 95 miliardi di dollari


Prima erano destinate al campo da basket o alla pista da corsa. Al massimo, al weekend. Oggi le sneaker non solo sono state doganate nell'abbigliamento business (dai Millennials, che rifuggono giacca e cravatta, ma anche dai loro genitori), ma sono soprattutto diventate un prodotto fashion e di lusso: frutto di sperimentazioni (hi tech e creative) e sempre più spesso in edizioni speciali e super limitate. Secondo un recente report di Grand View Research il mercato globale delle calzature sportive nel 2025 supererà i 95 miliardi di dollari. Le vendite sono trainate dai giovani e giovanissimi che hanno fatto dello sportswear e dello streetwear - entrambi “presidiati” dalle sneaker – due componenti fondamentali del proprio abbigliamento quotidiano.

A conferma della sempre maggiore attenzione verso il segmento, domani si apre a Milano la prima edizione italiana di Sneakerness, festival internazionale dedicato alle “scarpe da ginnastica” che, dopo aver debuttato a Zurigo dieci anni fa, nel corso degli anni ha attirato appassionati (45.000 persone solo nei primi 8 mesi del 2018) in diverse città d'Europa, tra cui Amsterdam, Parigi, Londra.

La tappa milanese ( il 6 e il 7 ottobre, alla Fabbrica Orobia) mantiene intatte le caratteristiche del format: non si tratta, infatti, di una fiera dedicata agli addetti ai lavori della moda, ma una manifestazione aperta (previo acquisto del biglietto) a un pubblico di consumatori appassionati, a caccia di sneaker rare.

I protagonisti della manifestazione sono, infatti, i “reseller”: coloro che rivendono scarpe rare, mai utilizzate ma acquistate in precedenza nei canali ufficiali, magari dopo una fila di ore. Il mercato dei reseller, in un momento in cui le sneaker più cool sono prodotte in serie limitata, vendute in pochi punti vendita e per un periodo di tempo molto breve, è particolarmente florido: già nel 2015 era stimato dal Financial Times in circa 1 miliardo di dollari e negli ultimi tre anni è sicuramente lievitato.

Lo ha fatto anche grazie all'istituzionalizzazione dei reseller e dei loro aggregatori o marketplace che stanno crescendo a ritmo costante, sotto la spinta di grandi gruppi e fondi di investimento: il sito americano Stadium Goods, che ha un negozio “fisico” a SoHo, nel gennaio 2017 ha ricevuto finanziamenti per 4,6 milioni di dollari da Lvmh mentre il marketplace Goat, questa volta californiano, nel 2018 ha raccolto 60 milioni di dollari di finanziamento da Index Ventures.

A stuzzicare l'interesse di chi compra sono pezzi difficilissimi da reperire: le riedizioni dei modelli storici (come le Air Jordan - il cui modello XXXIII è atteso per il 18 ottobre -o le Air Max di Nike) e quelli frutto delle collaborazioni, come le Yeezy, create da Kanye West e Adidas, le Off White Air Vapormax o la collezione Louis Vuitton x Supreme. Sui reseller prezzi vanno partono da 50 dollari, ma possono toccare cifre a tre zeri.

Aggiudicarsi questi modelli al momento del rilascio sul mercato da parte dell’azienda è molto difficile: nel caso, per esempio, delle Off-White x Coverse Chuck 70, bisogna letteralmente vincere una lotteria (in programma proprio per oggi). Chi avesse voluto partecipare, avrebbe dovuto registrarsi sul sito dello store milanese Antonioli (tra i rivenditori autorizzati, fa capo a uno dei soci del gruppo Ngg, che possiede Off White) con tanto di documento di identità. La risposta arriverà via mail ai fortunati vincitori lunedì 8 ottobre: solo chi riceverà la mail potrà recarsi in negozio ad acquistare le scarpe.

Una parte sempre più consistente del mercato delle sneaker, del resto, è quello delle calzature di lusso: secondo i dati di Bain&Co e Altagamma, nel 2017 le vendite hanno toccato i 3,5 miliardi di euro, in salita del 10% rispetto all'anno precedente. Merito del successo di alcuni modelli iconici - tra cui, solo per citarne alcune: le Speed trainer di Balenciaga, imitatissime sneaker a calza, e le Arclight di Louis Vuitton, realizzate, tra l'altro, con un esclusivo tessuto realizzato da una piccola azienda italiana – e dell'ingresso dei big del lusso nel segmento sneaker con modelli ad alto tasso di dettagli, come le Portofino di Dolce&Gabbana, con patch e ricami, o le G74 di Gucci, in pitone. I prezzi superano abbondantemente i 400 euro.

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