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Lusso e cosmesi piacciono agli investitori

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Lusso e cosmesi piacciono agli investitori

Sfilata P-E 2019 Dolce & Gabbana
Sfilata P-E 2019 Dolce & Gabbana

Vale 435 miliardi di euro con una crescita del 3,8% rispetto al 2016 e si prevede che nel 2021 supererà la soglia dei 500 miliardi: il mercato globale del lusso e della cosmesi conferma il suo stato di buona salute e continua ad avere performance superiori alle medie di mercato come dimostra il crescente interesse di investitori esterni nei confronti delle aziende dei due comparti. L'analisi emerge dall'ottava edizione dello studio annuale «The luxury and cosmetics financial factbook» presentato da EY che analizza lo scenario del settore dei beni di lusso personali a livello globale.

Driver della crescita sono la fascia medio-alta (premium ed entry-to-luxury) del lusso e la cosmetica. Si prevede infatti che la prima registrerà un tasso di incremento medio annuo del 7,5% tra il 2017 e il 2021 (contro il +5% del quadriennio 2013-17) raggiungendo i 145 miliardi di euro rispetto ai 108 miliardi del 2017. Cosmesi e profumeria premium saliranno del 4,5% annuo fra il 2017 e il 2021, passando da 51 a 61 miliardi, sull'onda del +6,4% messo a segno nel quadriennio precedente. Più ridotto, invece, il passo per la fascia alta, che resta il segmento col peso maggiore in valore con 276 miliardi: tra il 2017 e il 2021 salirà del 3% medio annuo sostanzialmente in linea con l'andamento del periodo precedente (+3,1%), ma in netta frenata rispetto al +7,3% registrato tra il 2010 e il 2013.

«Il segmento più attraente rimane quello con fascia di prezzo intermedia - commenta Federico Bonelli, partner EY Tas Fashion & Luxury -, trainato dal dinamismo dei mercati cinesi e nord americano. La sfida di oggi è essere fortemente attrattivi, facendo leva su prodotti iconici di massa, come sneaker, t-shirt e zaini, divenuti emblema di un nuovo concetto del lusso. Gli accessori continueranno a guidare la crescita: le scarpe per il segmento lusso con un tasso medio annuo del 10% dal 2017 al 2021; le borse e altri prodotti di pelletteria nella fascia premium con un +9%».

Le aziende sono avvisate, dunque. Aziende che, da un punto di vista finanziario, fanno gola agli investitori. «Il 2017 è stato un anno eccezionale per l'attività di M&A - dichiara Roberto Bonacina, partner EY Tas Lead Advisory M&A - Fashion & Luxury -. Gli investitori sono interessati ai significativi ritorni offerti dal settore e dalla forza dei brand. Il settore fashion tra il 2017 e il 2018 è stato caratterizzato dall'entrata in scena di nuovi investitori di matrice sia cinese sia americana. Il 2017 ha segnato il numero record di transazioni, con 140 operazioni, in aumento del 20% rispetto al 2016, a conferma dell'attenzione per il settore. Numerose sono ancora oggi le operazioni sul mercato. Il focus è sugli accessori e sull'e-commerce, un trend destinato a perdurare dato il potenziale del digitale e l’attrazione che questo esercita».

Nel lusso la dimensione media dei deal è aumentata considerevolmente (527 milioni di euro nel 2017 contro 262 milioni di euro nel 2016), a seguito di alcune grandi transazioni. L’interesse per il settore degli operatori di private equity si è notevolmente sviluppato: questa categoria di investitori ha rappresentato il 49% delle transazioni del 2017 contro il 47% nel 2016.

L’Italia si conferma secondo mercato per numero di operazioni con aziende target nazionali, a dimostrazione di come l'eccellenza del made in Italy sia tuttora elemento centrale dell'interesse dei principali operatori finanziari e industriali a livello mondiale. Sono state infatti 23 le transazioni aventi come target società fashion and luxury italiane (16,4% del totale) e 10 quelle aventi come target società del settore cosmetico sia branded sia conto terzi (12,3% del totale).

Anche nel settore cosmetico il numero di deal si è fortemente incrementato (81 nel 2017 contro 57 nel 2016). In questo comparto il ruolo degli acquirenti industriali è predominante rispetto a quello degli operatori private equity, che rappresentano il 37% sul totale nel 2017. Le aziende di più grandi dimensioni del settore cosmetico sono anche le più attive in fatto di acquisizioni, al fine di consolidare la propria presenza nei mercati emergenti e in nuovi canali distributivi, nonché per essere sempre all'avanguardia proponendo prodotti innovativi e sostenibili.

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