Nata 46 anni fa sulle colline di Montegranaro, nel cuore del distretto calzaturiero della provincia di Fermo, nelle Marche, e produttrice di scarpe frutto di savoir faire artigianale, Doucal’s non è un marchio ancorato al passato. Anzi, uno dei suoi più recenti e ambiziosi progetti ha l’obiettivo di portare nel futuro il patrimonio messo a frutto negli anni: «Abbiamo lanciato un progetto di digitalizzazione delle abilità artigiane insieme all’Università Politecnica delle Marche - spiega Gianni Giannini, seconda generazione della famiglia fondatrice di Doucal’s e alla guida, anche creativa dell’azienda, insieme al fratello Jerry -. Abbiamo fornito ad alcuni dei nostri artigiani un occhiale “smart” che consente di registrare le loro azioni, cosicché un giovane che entra in azienda possa poi usufruirne nel suo percorso di formazione. La nostra azienda è cresciuta in modo importante negli ultimi anni e abbiamo bisogno di nuovi collaboratori. Ma, come ormai è noto, non è facile trovarli. Con questo progetto contiamo di poter rendere più interessante e facilmente tramandabile il mestiere di artigiano delle calzature».
A sostenere la crescita dell’azienda è stato proprio un convinto focus sull’artigianalità, «anche se con un occhio al contemporaneo», aggiunge Giannini, che infatti ha portato Doucal’s a proporre anche modelli “ibridi” fra sneaker e derby classiche o Monkey e Work boot on cui il vintage viene reintepretato e attualizzato: «Facciamo prodotti frutto della natura, che non possono essere industrializzati, e con i quali raccontiamo la nostra storia e la nostra visione - prosegue l’imprenditore -. Il mercato del lusso si sta evolvendo, sta maturando, soprattutto in Asia, dove i consumatori stanno sempre più cercando marchi magari meno noti dei “big” ma ricchi di valori e, appunto, di storie. Come il nostro».
Puntando a 20 milioni di euro di fatturato per l’anno prossimo, l’Asia è proprio al centro del progetto di espansione globale di Doucal’s, che ha preferito il canale di distribuzione wholesale a un investimento nel retail diretto (anche se ha due monomarca, a Milano e a Parigi): distribuito in 400 negozi in Italia (che costituisce il 40% del fatturato) e presente nei maggiori department store del mondo, quest’anno arriverà anche in tre “templi” dello shopping britannico, vale a dire Harrods, Selfridges e Fenwick. La strategia multimarca è anche la preferita sul fronte digitale: «Per ora non abbiamo in programma l’apertura di un nostro e-store interno, preferiamo collaborare con retailer noti e solidi», concludeGiannini.
© Riproduzione riservata