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7/10 Le battaglie legali/2

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    contraffazione

    Falsi nella moda, allarme dalle bancarelle al web

    La contraffazione è un fenomeno sempre più rilevante nel mondo della moda. Vuoi per l'appetibilità sempre maggiore dei marchi del lusso che hanno accesso a un'audience sempre più ampia e globale grazie ai social, vuoi perché oggi è facile acquistare una “copia fedele” di un capo o un accessorio su internet, con tanto di customer service dedicato. I sequestri della guardia di finanza di beni di moda poco sicuro, contraffatti o che infrangono la tutela del made in Italy negli ultimi 10 anni sono quadruplicati. Ma sono aumentati anche i mezzi che le aziende possono mettere in campo per difendersi.

    7/10 Le battaglie legali/2

    La legge si è più volte espressa su quelle che sono spesso considerate “declinazioni” della contraffazione. Come la cosiddetta “customizzazione”, pratica che prevede la creazione di prodotti nuovi mediante la trasformazione, modifica o combinazione di prodotti originali reperiti sul mercato.
    A pronunciarsi sul tema è stato il Tribunale di Udine che, nella sentenza del 3 ottobre 2018, ha sancito la rilevanza del “customizing” anche sotto il profilo del reato di contraffazione. Il caso riguardava, in particolare, la produzione e commercializzazione di spille ottenute attraverso l'assemblaggio di bottoni raffiguranti marchi denominativi e loghi celebri del settore della moda. Parte di questi bottoni erano originali, altri contraffatti. Il Tribunale, ha affermato la sussistenza del reato rispetto alle spille realizzate con i bottoni contraffatti e ha precisato che l'impiego di prodotti (nella specie i bottoni) originali integri l'elemento materiale del reato

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