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Bellezza record: le donne arabe spendono anche 40mila euro in un anno

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Bellezza record: le donne arabe spendono anche 40mila euro in un anno

Halima Aden
Halima Aden

Un mercato che nel 2025 dovrebbe raggiungere il valore di 32,2 miliardi dollari con un incremento medio annuo del 6,4%: la cosmetica in Medio Oriente cresce trainata da una sempre più numerosa generazione di consumatori giovane e aspirazionale attenta all’aspetto esteriore, ma anche al proprio benessere che investe molto nella cura di sé. Sono le previsioni degli analisti di CosmeticsDesign-Europe che sottolineano anche alcuni fenomeni emergenti nel settore.

Come il tema green: se è vero che crescono i consumi di prodotti di bellezza è pur vero che aumenta la consapevolezza nei confronti degli ingredienti in essi contenuti con una tendenza a preferire quelli etici e naturali. La domande crescente in questa direzione spinge gli attori internazionali e locali del mercato a sviluppare proposte innovative per restare competitivi. Il sempre più diffuso utilizzo dei social media, inoltre, sostiene e incoraggia l’attitudine dei consumatori a valorizzare il proprio aspetto esteriore. Le donne che, per motivi religiosi, si coprono con burka e hijab quando sono fuori casa, in realtà sono estremamente curate e usano make-up, creme e prodotti per capelli di lusso alla stessa stregua di quelle che invece scelgono di non coprirsi.

Green e personalizzazione (di prodotti e servizi) spingono lo sviluppo del mercato soprattutto nell’area del cosiddetto Consiglio di cooperazione del Golfo (Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar) dove la bellezza halal ricopre un ruolo fondamentale. La spesa dei musulmani per cosmetici halal supera infatti i 60 miliardi di dollari.

Come spiegano dall’Halal International Authority - Hia Onlus, ente di certificazione riconosciuto a livello internazionale, i dati relativi alle vendite di cosmetici halal sono molto incoraggianti con crescite annue attorno al 12% e una capacità di spesa elevata. Basti pensare che in media una donna dell’Arabia Saudita spende fino a 40mila euro all’anno per prodotti di bellezza, contro i 180 euro medi di un’italiana. Un’opportunità interessante per le aziende di tutto il mondo, italiane comprese.

I cosmetici halal devono contenere ingredienti compatibili con la Sharia islamica; ma anche il packaging e la comunicazione del prodotto devono essere conformi ai dettami della legge islamica.

Per esempio, per la produzione è vietato utilizzare animali di origine suina o di asino e suoi derivati, l’uso di alcune parti di animali quali ossa, artigli, capelli e vari grassi. Elemento ritenuto ad alto rischio per la produzione dei cosmetici è anche l’alcol. Sono, inoltre, vietate le sostanze estratte da animali vivi, quando questo comporta sofferenza sugli animali.

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