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Non solo dolci, Marchesi 1824 apre nel cuore di Londra per pranzi…

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Non solo dolci, Marchesi 1824 apre nel cuore di Londra per pranzi d’affari e cocktail

La Pasticceria Marchesi a Londra
La Pasticceria Marchesi a Londra

LONDRA - Il verde delle poltroncine in velluto, della boiserie e della tenda che dà sulla strada ha qualcosa di familiare per chi di recente è stato in Galleria a Milano. Il nuovo negozio che ha aperto i battenti in un palazzo a mattoni rossi di Mount Street è una pasticceria Marchesi 1824, il marchio gourmet del gruppo Prada che porta il puro stile milanese vintage nel cuore di Londra.

Il giorno dopo la valanga (in realtà attesa e scontata) del Brexit Party e il plebiscito di Nigel Farage, il Beppe Grillo (ma sarebbe meglio dire il Matteo Salvini) del Regno Unito, a Mayfair è una giornata qualsiasi, e non quella di un paese spaccato a metà tra nazionalismo e identità europea: l’atmosfera ovattata della zona più lussuosa e chic della metropoli, mentre per la pausa pranzo i primi clienti, professionisti e banchieri, entrano da Marchesi.

Per il debutto internazionale di Marchesi la scelta di Londra, in pieno psicodramma Brexit, può sembrare anomala: in realtà lo sbarco era stato pianificato da tempo. Lorenzo Bertelli, figlio di Miuccia e Patrizio, aveva messo nel mirino varie località in Europa: Londra, dove cinque anni fa (proprio quando Prada rilevò il marchio) fu aperto un negozio temporaneo dentro Harrod’s, è stata la città dove è stato trovata la location più interessante. La coincidenza con il terremoto della Brexit, mentre il paese è anche senza il primo ministro, serve solo a sfatare l’idea che Londra sia sull’orlo dell’apocalisse: il brand italiano del lusso sbarca sul Tamigi con la sua pasticceria storica. Un ennesimo ambasciatore dell’Italia e di Milano.

Se in Galleria a Milano, il locale che ha rilanciato Marchesi è ormai un ritrovo di turisti internazionali e milanesi affezionati allo shopping in centro - con le sue volte vista boutique e i grandi spazi in tonalità verde acqua - per l’inaugurazione londinese la scelta è caduta su un locale piccolo, molto intimo e raccolto (appena 24 posti a sedere divisi in due salette), ma con gli stessi colori e arredi dello storico locale di Via Santa Maria alla Porta, in zona Magenta. Le vetrine in ciliegio, stracolme di gelèe, praline colorate e confetti; le posate Sambonet e le tazze di porcellana Rosenthal; il bancone con le torte fresche e i cornetti dolci e salati, le Veneziane e le trecce. Tranne due eccezioni, la Carrot Cake e la Cheese Cake pensate più per la clientela britannica, Marchesi offre una pasticceria rigorosamente italiana, per contrastare lo stradominio francese nei dolci a Londra (incarnato dalla omnipresente catena “Paul”).

Nella capitale britannica la pasticceria è un posto dove si va anche a pranzo e per un cocktail, il modello di Fortnum&Mason docet, e il nuovo Marchesi 1824 ha anche un menu (salato) per il pranzo nonché una nutrita lista di cocktail (un librino stampato su cartoncino rigorosamente verde).

Questo non è un Prada Coffee, la signora Miuccia Prada ha sempre tenuto ben separate le due attività (il bilancio della pasticceria è consolidato dentro al gruppo). Indipendenza totale dal marchio, ma il tocco Prada si vede: è lusso per la gola e per gli occhi.

Ogni dettaglio è ricercato: dalle torte su ordinazione (con una settimana di anticipo, totalmente personalizzate) al restauro maniacale del locale. Era una macelleria; e Marchesi ha conservato ogni elemento della vecchia anima del posto, dai ganci che scendono dal soffitto (dove una tempo erano appesi i quarti di carne) fino alle piastrelle del pavimento e delle pareti, che sono state spedite in Italia, in un laboratorio ceramico della Toscana, per essere certosinamente restaurate.

Sotto una campana di vetro, un panettone a fette fa bella mostra a fine maggio. Non è una trovata di marketing per reclamizzare il prodotto più celebre della pasticceria, nonché il simbolo gastronomico di Milano nel mondo: anche in Santa Maria alla Porta, fin dal 1800, la famiglia Marchesi il “Pan del Toni” lo vendeva tutto l’anno. E il panettone di Marchesi a Londra viene direttamente dall’Italia, non tanto perché la ricetta sia avvolta da un segreto, come per la Coca-Cola che non produce la bibita fuori da Atlanta, quanto per motivi logistici: sotto al negozio, c’è il laboratorio che sforna tutti i giorni torte e pasticcini freschi, ma non ha al momento abbastanza spazio per cuocere i panettoni. Per garantire l’identico sapore e autenticità, i pasticceri sono stati trasferiti da Milano, sotto la supervisione del maestro Diego Crovara, ex campione del mondo.

Quando nel 2014 Prada ha comprato Marchesi dalla famiglia fondatrice, un anno dopo che il colosso francese Lvmh aveva messo le mani su Cova, altra storica ed esclusiva pasticceria, la Guerra dei Roses nel lusso si è spostata anche sui dolci di Milano. I francesi hanno portato il panettone di Cova a Dubai; ora Marchesi arriva a Londra . Altre aperture internazionali sono in agenda, ma non nell’immediato.

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