«Forma e contenuto non possono essere distinte, sono una cosa sola»: l’oggetto dell’osservazione di Oscar Wilde era un’opera d’arte, ma può accadere che il dilemma fra apparenza e sostanza possa essere risolto anche da una valigia. «Avevamo bisogno di un nuovo modo di comunicare quello che facciamo, la nostra esperienza. Per questo abbiamo deciso di aprire i nostri primi monomarca, spazi per raccontare chi siamo attraverso i nostri prodotti»: Cristiano Roncato, terza generazione della famiglia a cui fa capo la Valigeria Roncato di Campodarsego, cittadina di 14mila abitanti in provincia di Padova, ha inaugurato a Roma il secondo negozio dell’azienda, dopo l’esordio a Milano in via Durini. Uno spazio di 90 metri quadri in via Frattina, dove sono esposte, ispirandosi a questo racconto, le collezioni che hanno reso il marchio uno dei più innovativi e celebri della valigeria made in Italy.
Tutto iniziò alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando Antonio Roncato si trovò senza lavoro dopo che la fabbrica di valigie in cui lavorava fu distrutta da un bombardamento. Insieme alla moglie Palmira decise allora di aprirne una sua, per fornire gli emigranti che, soprattutto nel Veneto, lasciavano la loro terra per raggiungere quelle oltreconfine. Nel 1973 il timone passa al figlio Giovanni, che decide di puntare sulla ricerca e l’innovazione di prodotto.
Così, ogni decennio a seguire battezza una nuova collezione: gli anni 80 sono quelli di Sphere, in polipropilene, i 90 di Teenager, che punta sul colore e il design, poi Shuttle con i suoi tratti ergonomici, fino ad arrivare alle valigie Roncato Light, in polipropilene ricilabile, e a Double, nel 2016, arricchito da una tasca porta-pc estraibile. Oggi alla guida dell’azienda, insieme a Cristiano che ne è direttore generale e amministratore delegato, ci sono i suoi fratelli Alessandra, Andrea ed Enrico.
«Roma è un altro passo del nostro piano di aperture, in Italia e all’estero - spiega -. Per ora oltreconfine, dove raggiungiamo oltre 100 Paesi, siamo presenti nei department store più importanti, come Galeries Lafayette e Printemps in Francia, Harrods a Londra, Tsum a Mosca, El Corte Inglés in Spagna. Si tratta di un investimento importante e di un’evoluzione necessaria: negli ultimi anni il retail tradizionale, al quale ci siamo sempre appoggiati, sta scontando un mancato ricambio generazionale, che ci impedisce di valorizzare i nostri prodotti. E che la strada del monomarca sia quella giusta lo confermano i dati di vendita: prodotti che normalmente nel retail tradizionale non avevano spazio o con un prezzo al pubblico troppo alto, nei nostri negozi di Milano e Roma sono i più venduti».
Per l’inaugurazione dello store romano, il guscio di una valigia della nuova collezione We Are in PP compressed Matrix, materiale innovativo costituito da strati di base in polipropilene pressati in fogli compositi auto-rinforzati, è stato messo a disposizione degli ospiti che ne hanno potuto testare la resistenza saltandoci letteralmente sopra. «Si tratta di un materiale nato da un importante investimento fatto anni fa, un “tessuto di polipropilene” indistruttibile, ma anche molto flessibile e leggero, una nostra ricetta segreta fatta a partire da un prodotto di un’azienda portoghese-olandese. Giochiamo in Europa».
Didattica internazionale fra Padova e Parigi a supporto dell'innovazione per Valigeria Roncato
Punto di forza di Roncato, anche per la comunicazione e l’espansione all’estero, è l’aver mantenuto la produzione interamente in Italia: «Lavorare qui non è semplice, è una sfida, ma noi ne siamo orgogliosi», prosegue il manager. E sempre a Campodarsego è in partenza il cantiere del nuovo stabilimento, che entro l’anno migliorerà la produzione e la logistica: «Nel 2018 abbiamo avuto un fatturato di 39 milioni di euro, in aumento del 4% rispetto al 2017, al 57% realizzato in Italia. Stiamo vivendo un’evoluzione anche nella gestione dell’azienda: fin qui ce l’abbiamo fatta da soli, ma ora stiamo inserendo dei profili che ci aiutino a crescere, anche verso l’estero dove vediamo le maggiori opportunità.
Per esempio, abbiamo ricevuto un’importante commessa dal Giappone, un mercato sofisticato e attento alla qualità, dal quale vorremmo poi espanderci al resto dell’Asia. Ma dobbiamo affrontare tutto questo per gradi. In ogni caso, stiamo già vedendo i primi risultati: gli ordinativi superano del 15-20% quelli dell’anno scorso, a fronte di un fatturato stabile. Accade perché non riusciamo a soddisfare la richiesta. Da qui l’esigenza di un nuovo e più efficiente stabilimento».
Per sostenere tale crescita, e proteggere il proprio mercato, investire in innovazione è cruciale: «Il nostro utile va in ricerca e sviluppo e in comunicazione. Ogni anno destiniamo a tutto ciò circa 1 milione di euro, in persone, macchinari, prove». Oltre alla tecnologia, però, vanno anche studiate le esigenze dei viaggiatori contemporanei, in aumento in tutto il mondo: secondo i dati dell’UNWTO, nel 2018 gli arrivi internazionali hanno raggiunto quota 1,4 miliardi, in aumento del 6% sul 2018, una cifra che si sarebbe dovuta raggiungere nel 2020.
«In questo momento la sostenibilità è la tendenza più forte - nota Roncato -. Noi abbiamo sempre rispettato gli standard di legge anche in materia di rispetto per l’ambiente, ma oggi vediamo nello sviluppo di prodotti “green” una buona opportunità. Quasi per scherzo abbiamo lanciato una valigia fatta di sacchi di caffè in disuso, e certamente il riciclo, il riutilizzo, è un fattore da tenere d’occhio. Inoltre, sta aumentando il fattore tecnologico nella valigeria, per assistere il viaggiatore anche in modalità business. E le valigie si stanno rimpicciolendo, visto che si viaggia sempre di più per weekend e non per lunghi periodi». Per seguire gli sviluppi del mercato proprio in queste settimane è arrivata negli store Roncato la nuova collezione di borse Her, disegnate da Claudio Biasia, pensate per le professioniste, ma non solo. Anche così la sostanza continua a prendere forma.
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