Libere da pesi, smartphone, manici, borse. Le mani tornano protagoniste e riacquistano l’indipendenza dagli oggetti d’uso per potersi muovere liberamente. Nelle scorse stagioni è stata la fortuna di zainetti e tracolle. Utilissimi i primi, ma con almeno due punti deboli: la necessità di toglierli dalle spalle per poter accedere a quanto contengono e il fatto di essere perfetti su un capospalla, meno con un abito da sera. Le seconde sono funzionali, ma la cinghia portata trasversalmente non dona a tutte.
L’uovo di Colombo sono le nuove borse-cintura (quelle che una volta si chiamavano marsupi), che si distinguono però dall’originale anni Ottanta per versatilità (si indossano liberamente in vita, abbassate sui fianchi, sulla spalla), per linee eleganti e per materiali. Ci sono micro borsellini, da appendere alla cintura, grandi poco più di una tasca, dove ci sta al massimo qualche euro e il biglietto dell’autobus. Ci sono sacche, magari in materiali morbidi come il nylon o il raso, che si adattano alla forma del corpo. Ci sono (all’opposto) rettangoli rigidi e trapezi sagomati per proteggere il cellulare e avere sempre sotto gli occhi portafoglio e carte di credito.
L’origine di questo accessorio è antica, ha una derivazione militare. Era la giberna o la bandoliera delle uniformi. Non è
la prima volta che si assiste all’evoluzione di un accessorio da maschile-sportivo a it-bag di stagione. In fondo è quello
che è già successo con le sneakers. Le belt-bag non sono un fenomeno estemporaneo. Dureranno anche nelle prossime stagioni. Almeno secondo le previsioni di Tiffany Hsu,
direttore degli acquisti moda di mytheresa.com, che assicura: «Per l’autunno-inverno ci sono già pezzi che mostrano le potenzialità per diventare un cult».
© Riproduzione riservata