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Altroché dormire, negli hotel tavole sempre più stellate (e golose)

Dimentichiamo i tempi in cui i ristoranti, ma in generale l’offerta gastronomica negli alberghi italiani, era scadente o considerata tale. Lo scenario è finalmente cambiato, e anche in Italia, come da anni nel resto d’Europa, gli hotel, soprattutto di alto livello, ospitano tavole interessanti e golose. Anzi, fotografando il presente, la situazione si è ulteriormente evoluta, e nelle eleganti sale da pranzo tra giardini sontuosi e terrazze panoramiche trovano posto anche proposte alternative di alta gastronomia. Un’occasione per varcare la soglia di questi luoghi, che intimoriscono con le loro stelle e lussi, e sono invece accoglienti e piacevoli per dna.

La pasticceria artigianale nell’hotel diffuso

L’Hotel First Roma Dolce, inaugurato da qualche settimana nella pedonale via del Corso, non ha un nome casuale. “Dolce” si riferisce al laboratorio di pasticceria interno che la mattina prepara le colazione, e il pomeriggio l’Afternoon all’inglese. A dire il vero da Velo - questo il nome del bar pasticceria, a qualunque ora ci sono un maritozzo con la panna, un bignè o un tiramisù che aspettano in vetrina, in una sala moderna con piani in marmo, finiture in ottone, tavoli apparecchiati Richard Ginori, e sedie che sembrano spremute da una sac-à-poche di caramello.

The First Roma Dolce ospita, primo hotel in Italia, iil laboratorio di raffinata pasticceria Velo, aperto agli ospiti e al pubblico. La pasticceria vuole diventare un punto di riferimento per esperienze gastronomiche sul tema dolce. Dal classico Afternoon Tea a una pausa piacevole con dolci al cucchiaio, praline e piccola pasticceria

L’idea di mettere una pasticceria nel nuovo cinque stelle comincia da un modo originale di interpretare l’ospitalità. Innanzitutto, First Roma non è una sola struttura ma un “resort diffuso” con tre indirizzi, tutti nei paraggi: Arte è a cinque minuti a piedi da Dolce, e un terzo, Ego, è in cantiere sul Lungotevere e aprirà all’inizio del 2020. In comune hanno lo stile dell’architetto romano Antonio Marincola, ma ciascun hotel ha la sua identità prevalente: design, ristorazione di livello e benessere.

The First Roma Dolce inaugurato il 23 Maggio in Via del Corso è il nuovo progetto di ospitalità del gruppo di Hong Kong The Pavilions Hotels & Resorts, che ha scelto Roma per la sua impresa in Italia. L'hotel di 23 camere occupa una palazzina nella centralissima via del Corso, progettata da Giuseppe Valadier. ‘Il nuovo hotel fa parte di un progetto di Urban Resort diffuso che reinterpreta l'alta ospitalità romana con un'accoglienza sofisticata e intima che permette di spostarsi tra una struttura e l'altra del gruppo, a cui si aggiungerà una terza proprietà all'inizio del 2020

Quest’ultimo sarà il punto di forza di Ego, con una piscina di cristallo panoramica sul tetto, mentre i due hotel già aperti hanno anche una spiccata vocazione gourmet. Oltre al Dolce dove si fa colazione con croissant, krapfen e tartelette ai frutti di bosco appena fatti, all’Arte c’è un ristorante stellato al piano terra (Acquolina, con nuovo chef dal 19 giugno) e una terrazza per aperitivi che guarda tutta Roma.
https://www.thefirsthotel.com

Il gastropub fusion nel cinque stelle più lussuoso d’Italia

Il Four Seasons di Firenze è un hotel storico italiano, un’icona che non passa di moda, anzi è sempre più un ritrovo mondano per gli stessi fiorentini, specialmente d’estate nello splendido parco, il più grande giardino privato della città (facilissimo incontrare Renzi in riunione in maniche di camicia). È un hotel versatile, con bar, ristoranti formali e altri “inventati”, per esempio sotto l’immensa fronda di un salice centenario, che la sera si accende di tante lucine colorate. La novità di quest’anno, è l’apertura fino a settembre del gastro-pub Magnolia, con lo chef giapponese Haruo Ichikawa, per anni all’Iyo di Milano primo ristorante etnico in Italia premiato con la stella Michelin nel 2018. Ichikawa taglia e prepara pesce e verdure su un banco davanti agli ospiti e serve i piatti al centro della tavola secondo lo stile orientale di condividere più portate nello stesso convivio. Insalata di alghe miste e melanzana marinata con salsa “miele e zenzero” (da ordinare a dispetto di qualunque reticenza); gamberi rossi scottati con Bungo Wagyu, burrata e finocchietto di mare (un abbinamento stravagante e squisito), moeche al tè matcha (altra sorpresa) e una selezione di sashimi (ovviamente all’altezza dell’aspettativa aspettativa).

In abbinamento, cocktail fresco alla tequila (che fa tanto estate) e una selezione di sakè che non avrete mai sentito nominare prima. Si pranza in una sala moderna della villa storica o in un giardino d’inverno. Niente tovaglie sui tavoli in vetro di Murano artigianale ma raffinati ikebana e ceramiche secondo lo stile contemporaneo giapponese. https://www.fourseasons.com/it/florence/

Cichetteria due stelle Michelin sulla terrazza del Lido

Lionello Cera, due stelle Michelin all’Antica Osteria Cera, nell’entroterra di Venezia, per l’estate si trasferisce sulla terrazza dell’Hotel Excelsior Venice Lido Resort con un ristorante pop-up biologico dedicato alla cucina del territorio. Con la spiaggia veneziana, apre per la stagione anche il Bistrot del Mare by Cera con una carta di pesce più qualche portata di terra tradizionale e rivisitata.

Per esempio, si ordinano Risotto di Go e Limone (dove “go” indica un pesce tipico della Laguna) e crudo di mare Nature di Orata con Acqua di Pomodoro, Basilico e Crosta di Pane. Prima o in alternativa alla cena, si può fare l’aperitivo alla veneziana, con “cichetti” - polpettine, sarde in saor e baccalà mantecato - un bicchiere di vino o un Excelsior Spritz preparato da Tony Micelotta, celebre bartender del cinque stelle al Lido. Tutto in terrazza, sempre vista mare.
www.hotelexcelsiorvenezia.com

Nobu nel tempio dell’hotellerie

L’esperienza gastronomica dell’Hotel Cala di Volpe, Luxury Collection Hotel, in Costa Smeralda apre la stagione con Matsuhisa at Cala Di Volpe, timidamente iniziato lo scorso anno come esperimento pop up per un solo mese e, visto il successo, replicato quest’anno come vero e proprio ristorante fino al 15 settembre. La cucina è quella famosa dello chef Nobuyuki Matshuisa, in arte Nobu. Il locale invece è una sala completamente rinnovata come tutto l’hotel, icona dell’ospitalità che ha contribuito alla fama internazionale del turismo sardo e italiano.
http://caladivolpe.com

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