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Piazza Affari vola ai massimi da 5 anni

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Piazza Affari vola ai massimi da 5 anni

  • –Vito Lops

L’economia europea dà segnali di slancio e i mercati finanziari non stanno a guardare. I risultati delle indagini tra i responsabili degli approvvigionamenti si sono rivelati anche più solidi del previsto: a marzo il Purchasing managers’ index (Pmi) è infatti salito a 54,1 punti, dai 53,3 di febbraio, segnando il massimo da 46 mesi (dal maggio del 2011). A trainare l’indice in particolare la performance della Germania . Mentre dalla Francia arrivano nuovi segnali di debolezza.

Per le Borse è stata una giornata positiva, chiusa in accelerazione. A fine seduta il Ftse Mib di Piazza Affari è cresciuto dell’1,2%, sui livelli più alti degli ultimi cinque anni. Meglio ha fatto l’Ibex di Madrid (+1,28%) mentre Parigi e Francoforte hanno archiviato un margine positivo vicino al punto percentuale. La Borsa tedesca aveva sofferto inizialmente il rafforzamento dell’euro che nel corso della seduta si è spinto anche oltre 1,10 dollari, per poi accelerare in concomitanza con il nuovo rafforzamento del dollaro sulla divisa unica seguito alla pubblicazione di dati macro dagli Stati Uniti migliori delle attese. A febbraio le vendite di nuove abitazioni negli Usa sono cresciute del 7,8%, a quota 539mila, rispetto al mese precedente. Il consensus si aspettava un calo a 464mila. Ha battuto le attese anche il dato Pmi del settore manifatturiero, salito a 55,3, appena sopra i livelli di febbraio. Così l’euro è sceso in area 1,09 e il listino tedesco - il più sensibile dell’area alla svalutazione dell’euro perché dà linfa alle imprese esportatrici che compongono una buona fetta del Dax 30 - ha accelerato. La storia di Piazza Affari - listino certamente più bancocentrico e anche più rivolto al mercato domestico rispetto alla Borsa della Germania - è invece più legata allo sprint delle banche che hanno sovraperformato la media: lo stoxx italiano del settore bancario è salito del 2,31%, il doppio dello stesso indice europeo. In luce in particolare Banca Mps (+5,52%). E poi sono andati bene i titoli ciclici, proprio grazie alla lettura positiva dei dati preliminari sull’attività manifatturiera della zona euro. Bene Fiat Chrysler (+1,8%) e Finmeccanica (+1,2%). Pirelli ha chiuso a 15,46 euro (-0,2%), sopra il prezzo (15 euro) dell’Opa (Offerta pubblica di acquisto) che sarà lanciata da ChemChina.

Il clima positivo sui mercati azionari europei dovrà trovare però conferma nelle prossime ore dall’incognita della Grecia. Sta infatti diventando sempre più complicato per il governo di Atene destreggiarsi fra richieste ritenute troppo onerose (anche politicamente) dei creditori e la tagliola dei rimborsi e delle spese correnti. Ormai è acclarato che la Grecia senza aiuto non sarà in grado di gestire il mese di aprile per il quale si ritiene le casse del Tesoro abbiano un buco di circa 2 miliardi. La Borsa di Atene, tuttavia, al momento continua a confidare che un accordo in extremis sarà trovato: ieri ha chiuso in rialzo per il terzo giorno di fila, con un guadagno del 3,7%.

Decisamente meno elettrizzante la seduta sul mercato dei titoli di Stato con lo spread tra BTp e Bund stabile a 109 punti e il rendimento del BTp a 10 anni all’1,32%, tre punti base in più del rispettivo titolo spagnolo. La fase positiva sul mercato dei bond governativi dell’Eurozona (che possono contare sul mercato secondario su una “coperta” mensile da 45 miliardi di euro offerta dal quantitative easing della Bce) ha spinto il Tesoro ha lanciare il nuovo BTp Italia. Dopo le indiscrezioni della vigilia sono arrivati i dettagli (si veda articolo a fianco). La novità rispetto ai precedenti collocamenti è che il nuovo BTp Italia avrà una durata di otto anni, 24 mesi in più della versione precedente. A testimonianza della tendenza in atto da parte del Tesoro di cogliere la storica opportunità offerta dalla stagione dei tassi bassi per allungare la vita media del debito pubblico italiano oltre la soglia dei 7 anni.

.@vitolops

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