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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2015 alle ore 06:37.

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NEW YORK

L’ex amministratore delegato di un colosso tecnologico. Un ex chirurgo noto tanto per i suoi exploit in sala operatoria - la prima separazione di gemelli siamesi uniti per la testa - che politici, il paragone tra la riforma sanitaria di Barack Obama e la schiavitù. E un ex governatore che oggi veste i panni di “predicatore” radiofonico del movimento conservatore.

La corsa per le presidenziali del 2016 si arricchisce di candidati repubblicani. Sono scesi in campo ben tre aspiranti: la 60enne Carly Fiorina, che fu a.d. di Hewlett-Packard e candidata mancata a senatore della California; Ben Carson, 63enne neurochirurgo afroamericano del Michigan; e Mike Huckabee, 59 anni, ex uomo forte dell’Arkansas e personalità mediatica.

Fiorina, texana, è la seconda donna a cercare la nomination di un partito per la Casa Bianca in questo ciclo elettorale. L’altra, la favorita tra gli avversari democratici, è Hillary Clinton. L’ex chief executive partirà in settimana alla volta dei primi cruciali stati a organizzare le primarie e i caucus che decidono la nomination: Iowa, New Hampshire e South Carolina. Con una convinzione: di essere il perfetto candidato anti-Clinton. Ha esperienza di business, anche se fu costretta alla dimissioni da Ceo di HP nel 2005 per la sua controversa decisione di promuovere una fusione con la rivale Compaq. E soprattutto vanta fama di moderata, di “conservatrice compassionevole”.

Nei sondaggi, al momento, resta distante dai leader del partito certi di correre, da Jeb Bush a Marco Rubio e Ted Cruz, come da quelli considerati probabili, il governatore anti-sindacato del Wisconsin Scott Walker. Ma con la campagna solo agli inizi il suo ingresso in gara, alla pari degli altri colleghi, mostra la mobilitazione scattata in seno ai repubblicani per conquistare la presidenza dopo otto anni trascorsi sotto il segno dei democratici. Tutti gli aspiranti, inoltre, sembrano avere in comune un tratto: una maggior presa popolare o la novità dei volti rispetto ai recenti candidati presidenziali del partito, l’anziano senatore John McCain e il grande finanziere Mitt Romney.

Carson è emerso solo in anni recenti tra le voci più forti nel partito e le sue probabilità di vincere sono scarse. La sua storia è però di quelle che si fanno ascoltare: cresciuto con una madre sola in Michigan, si è laureato a Yale e ha avuto una brillante carriera come direttore di Neurochirurgia Pediatrica al Johns Hopkins Hospital dall’età di 33 anni. Dal 2013 ha cominciato a farenotizia con affermazioni politiche esplosive: oltre a definire Obamacare la peggior tragedia americana dalla servitù, ha denunciato che gli Usa rischiano di finire come l’antica Roma, in decadenza. Huckabee, infine, ha già provato nel 2008 la strada della campagna presidenziale, senza risultato ma dimostrando la sua potenziale popolarità nella base del partito.

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