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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2015 alle ore 06:36.

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MILANO

«Porto contanti o le carte le accettano ancora?». Rassicurazioni tante, disdette no. L’Italia che parte per il primo esodo estivo non sembra essersi accorta che la Grecia è a un passo dal default.

«Il 40% dei turisti che avevano scelto la Tunisia – ha spiegato Stefano Pompilii, amministratore delegato di Veratour (200 milioni di euro di fatturato, 30 milioni solo in Grecia dove ha 7 villaggi) – stanno riprogrammando sulle isole elleniche. Rispetto all’anno scorso, i pacchetti venduti sono cresciuti del 18%».

Per stabilizzare la situazione e non drenare eccessivamente la liquidità degli istituti, al netto delle banche chiuse sino a domenica, il governo di Atene ha imposto un prelievo ai bancomat di solo 60 euro al giorno. Ma il limite vale solo per i greci, mentre per gli stranieri, cioè chi usa bancomat e carte di credito emesse da banche estere, le restrizioni non ci saranno.

Tuttavia, soprattutto per chi si muove in autonomia o con “fly&drive” il contante potrebbe scarseggiare (anche banalmente se scattasse uno sciopero tra i bancari o chi deve rifornire gli sportelli).

Un rischio che per ora non si vede ma che dipenderà anche dall’esito del referendum previsto per domenica prossima.

«Nel nostro settore – spiega Luca Battifora, ad di Hotelplan e presidente di Astoi – i pagamenti internazionali sono per lo più anticipi e depositi per gli hotel o il trasporto aereo che si effettuano a inizio anno o addirittura un anno per l’altro. Ora gli addetti ai lavori stanno già programmando la stagione 2016. Semmai è il tour operator che dovrebbe farsi carico di eventuali disagi legati a scioperi, blocchi dei trasporti. Ma un crack in piena stagione dove si muovono decine di migliaia di turisti europei, anche e soprattutto del nord Europa, lo vedo difficile».

A gettare acqua sul fuoco, ieri, anche il vice ministro del Turismo greco Elena Kountoura, che con una nota, ha rassicurato gli operatori: i turisti stiano tranquilli, le misure non riguardano carte e bancomat stranieri. Continueremo a garantire elevati livelli di qualità.

«La zona centrale, Atene, Salonicco – ha spiegato Gaetano Stea (Destination manager di Nicolaus Tours, 40 milioni di fatturato, in Grecia da un anno) – è diversa dalle isole. Le banche sono chiuse ma a Rodi e Creta non ci sono file agli sportelli. Nè dei cittadini ellenici, nè dei turisti».

«Siamo abituati a colpi discena sulla Grecia – ha aggiunto Mario Roci, presidente di Settemari (22 milioni di fatturato, di cui il 25% proviene proprio dai pacchetti venduti sulla Grecia) – ma sui villaggi i prepagamenti sono già stati fatti. Non ci sono disdette nei villaggi. Del resto, i servizi alberghieri e aeroportuali funzionano perfettamente In questi anni abbiamo aiutato gli albergatori greci con anticipi di liquidità e da parte loro c’è la massima disponibilità a garantire i servizi a pieno regime, considerando che dal turismo dipende il 20% del Pil del Paese. Chi ha prenotato può partire tranquillo».

Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel 2014 la Grecia, con un +10% è il Paese che ha visto l’incremento maggiore dei flussi turistici (poco dopo Malta +10%) e sopra a Spagna (+4%) e Portogallo (+8 per cento).

Sempre nel 2014, il Paese ha segnato un record in termini di arrivi. La Grecia ha accolto 22 milioni di viaggiatori (due volte la sua popolazione) e ha messo a segno 14 miliardi di euro di introiti turistici, con un aumento, rispettivamente, di +23% e +10% rispetto al 2013.

Da parte sua, la Farnesina consiglia ai turisti di verificare che, nei periodi previsti per il proprio soggiorno in Grecia, i servizi siano regolari in porti, aeroporti, ferrovie, banche e ospedali. E di prestare attenzione a eventuali avvertenze delle autorità greche, evitando luoghi di possibili assembramenti nelle maggiori città del Paese.

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